JuveNews.eu
I migliori video scelti dal nostro canale

news

Vieri: “Bonucci e Chiellini perfetti, Chiesa può segnare di più. Italia una grande squadra”

Christian Vieri, ex attaccante di Inter e Nazionale

L'ex calciatore ha parlato

redazionejuvenews

L'ex calciatore Christian Vieri ha parlato intervistato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport: "I ragazzi della Nazionale li ho visti un po’ cotti nei supplementari, ma gli spagnoli ti fanno girare anche le gambe, non solo la testa. Però quando arrivi in finale devi pensare solo una cosa: va come va. Tutta Italia, e tutti gli italiani nel mondo, oggi guardano la Nazionale: la grandezza non sta nella finale, quella l’abbiamo già vinta. Sta nel percorso fatto per arrivarci. Nella rivoluzione che ha fatto il Mancio. Ognuno ha un suo stile, questo è il suo: giocare con la qualità, per vincere. Ieri ho sentito dire: stavolta abbiamo deciso di difenderci. Ma che scemenza è? Ti difendi se sei costretto a farlo, mai sentito dire in una grande squadra: difendiamoci e vediamo come va. Oggi l’Italia è una grande squadra perché così non vuole giocare, mai. Questa oggi è la nostra storia: venivamo da un disastro, eravamo molto indietro e ora siamo molto avanti. Irriconoscibili».

"Ho giocato un anno a Madrid, li conosco come le mie tasche: hanno una mentalità solo loro, giocavano questo calcio già vent’anni fa e poi con quel calcio hanno stradominato. Con loro puoi anche non ciaparla mai per 90’: puoi batterli ma non giocherai mai meglio di loro, perché sono questi da sempre. Noi no: noi siamo questi da quando c’è Mancini. Era un mio idolo quando ero ragazzino, poi ci ho giocato insieme, poi mi ha allenato: Mancini, da sempre, è uguale a bel calcio. Lo giocava, lo voleva, lo vuole".

"Bonucci e Chiellini insieme sono perfetti, non li cambio con nessuna altra coppia in Europa. Grande la sintesi di Mourinho: quei due arrivano da Harvard. La mia sintesi: se al Chiello si potessero mettere due polpacci nuovi, potrebbe giocare fino a cinquant’anni».

"Federico ha più forza, è perfetto per il calcio di oggi, Enrico era più attaccante, un fenomeno a calciare, di destro e di sinistro. Suo figlio è su quella strada, sta anche diventando più freddo davanti alla porta, ma ha ragione il Mancio: può segnare di più. Ha tutto per farlo: non solo forza, anche tecnica, velocità, scatto".