In una lunga intervista al sito ufficiale bianconero Michele Padovano ha raccontato il suo amore per la Vecchia Signora: “La Juve è la Juve: ti accorgi di che società sia quando te ne vai. L’organizzazione che ha la Juventus è qualcosa di incredibile, sotto tutti i punti di vista: quando sono arrivato mi sono subito accorto che i giocatori facevano la gara in allenamento, ogni giorno. Ci si allenava andando oltre, per migliorarsi di continuo: io l’ho imparato a 29 anni e grazie a questo mi sono tolto grandi soddisfazioni. Per questo e per tanti altri aspetti, la Juventus è un club unico al mondo”.
“A livello professionale, la conquista della Coppa Campioni è stata la vittoria che non dimenticherò mai della mia carriera – anche perché è stata condita da diversi gol e buone prestazioni da parte mia nelle sfide europee. Insieme a uno straordinario gruppo di compagni, facemmo un biennio meraviglioso: prima vincendo il campionato, poi andandoci a prendere la coppa. Se penso alle mie reti con la Juventus, ne ho realizzate diverse anche in campionato – ricordo quella alla Roma o la doppietta contro la Lazio. Merito, come ho già sottolineato in precedenza, anche del grande supporto che ho ricevuto da parte dei miei compagni e della società. Se non vieni aiutato nell’inserimento, diventa tutto più complicato: sono riuscito a dare il massimo perché c’era un grande contributo sia da parte dei compagni che della società”, ha continuato.
Juve, le parole di Padovano

“Gianluca Vialli era speciale, non solo a detta mia ma di tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di giocare con lui: avevo un rapporto particolare con lui, la scelta di andare a giocare in Inghilterra ad esempio fu dettata anche dal fatto che lui era lì. Ero certo che mi avrebbe aiutato nell’inserimento e così è stato: un ragazzo solare, intelligente, avevamo grande affinità caratteriale, abitavamo a Londra a poche centinaia di metri di distanza. È una persona che manca molto, anche se mi piace pensare che gli uomini come lui non moriranno mai davvero perché sono quelle icone che lasciano il segno – per quel che mi riguarda, un segno molto forte”, ha concluso. Nel frattempo la Juve pensa a una cessione clamorosa: è appena arrivato ma può già partire <<<