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Bellinazzo: “Juve, Milan e Inter per rilanciare il calcio italiano”

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Il giornalista de Il Sole 24 Ore è intervenuto ai microfoni di Radio 24, nel programma Tutti Convocati, sui temi economici del nostro calcio.

redazionejuvenews

Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, è intervenuto ai microfoni di Radio 24, durante il programma Tutti convocati, per parlare dei temi economici del calcio e della trattativa per la possibile cessione del Milan tra Elliott e Investcorp. Ecco le sue parole: "Il Milan è in un momento molto propizio, perché è in lotta per il titolo e potrebbe essere vicino ad avere uno stadio di proprietà. Elliott non ha necessità di vendere ora. Negli ultimi mesi sono arrivate tante offerte soprattutto dal lato americano. Bisogna guardare a chi c'è dietro adInvestcorp, perché c'è Mubadala, fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti, che a fine 2021 ha fatto un’alleanza con il fondo sovrano del Bahrain per investire nello sport.

Il presidente del City Sport Group è uno dei maggiori investitori del gruppo, questo crea anche un collegamento interessante con il City Football Group. Il tweet del presidente di Investcorp può essere letto in due modi: come il tweet di qualcuno che celebra la chiusura di una trattativa o come qualcuno che cerca di “forzare la mano”, considerando che Elliott ha anche altre proposte da un mondo più vicino a quello del fondo americano, quello dello sport business americano. La trattativa è venuta fuori da un’indiscrezione de L’Equipe che parlava di un interesse di Investcorp anche per il Lille.

Elliott non ha smentito, ma non so se ricordate anche la vicenda Arnault: Elliott ha smentito solo alla quindicesima indiscrezione sulla possibile vendita del club ad Arnault. Diciamo che c’è una trattativa importante, c’è una grande offerta sul piatto e questo rende Elliott molto più sicuro del percorso che ha fatto fino a oggi, e anche sulle prospettive del Milan che io spero siano positive, perché è importante che ci siano Milan, Inter e Juventus come grandi club a rilanciare finalmente il calcio italiano, che deve però ripartire non solo dalla finanza ma anche dalle strutture. In questo senso il riferimento allo stadio è centrale.  Penso che nessun tipo di rilancio, al di là di quanti soldi abbia una proprietà americana o mediorientale, ci possa essere senza il nuovo stadio e senza nuove infrastrutture: si deve passare per forza da lì".