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Moggi: “Vlahovic calciatore di grande carisma”

Luciano Moggi

L'ex dirigente della Juventus ha parlato dei bianconeri e del campionato di Serie A, analizzando l'ultima giornata del campionato italiano

redazionejuvenews

L'ex dirigente della Juventus Luciano Moggi ha parlato intervistato dai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, ai quali ha parlato della squadra azzurra ma anche della Juventus e del futuro della squadra bianconera.

Il Napoli a Torino contro la Juventus era rimaneggiato, ma nonostante questo ha fatto un’ottima partita dominando a centrocampo. Da lì ho iniziato ad immaginarmi dove sarebbe potuto essere ora il Napoli in classifica se fosse stato al completo. Domenica c'è Napoli-Inter, i due club arrivano a questo big match in maniera totalmente opposta. Il Napoli se la giocherà a viso aperto non avendo nulla da perdere, l’Inter invece arriverà con la paura di perdere il primato. Se i nerazzurri dovessero perdere al Maradona, per me il Napoli si candida ad essere la prima candidata a vincere lo scudetto. Io al Milan non ci credo. La forza difensiva del Napoli è nel centrocampo. Gli azzurri prendono pochi goal grazie alla robustezza della mediana azzurra. I calciatori che sono mancati di più a Spalletti sono Osimhen e soprattutto Koulibaly che con la sua presenza in campo riesce a dare sicurezza a tutta la squadra. Anguissa è un calciatore imprescindibile per questo Napoli e quando tornerà metterà in seria difficoltà Luciano Spalletti. Secondo me costringerà uno tra Lobotka e Fabian Ruiz a sedersi in panchina. Chi tra i due? Beh questi sono problemi dell’allenatore".

Poi la chiosa sul nuovo attaccante della Juventus Dušan Vlahovic, appena arrivato a Torino e già in gol: Con Vlahovic ci ho parlato un paio di volte. Mi è parso un calciatore di grande carisma in grado di sopportare una maglia pesante come quella della Juventus. Se potessi scegliere tra Vlahovic e Osimhen sceglierei sempre Osimhen perché riesce sempre a mettere in difficoltà le difese avversarie. Vlahovic deve allenare l’istinto del goal mentre Osimhen non deve perdere l’istintività che lo contraddistingue”.