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Luis Enrique difende Morata: “Solo Villa ha segnato più di lui, il suo lavoro è perfetto”

Il commissario tecnico della Spagna ha parlato

redazionejuvenews

Il commissario tecnico della Spagna Luis Enrique ha parlato in conferenza stampa di Alvaro Morata, difendendo il suo attaccante dopo le critiche piovutegli addosso in questi giorni:"Mi concentro di più sugli applausi, i tifosi a Siviglia sono calorosi. Ed essendo spagnolo non capisco i fischi. Siamo una squadra prettamente offensiva e la responsabilità del gol non è solo di un singolo giocatore. Per quanto riguarda il gol, abbiamo convocato i quattro spagnoli con più gol: Morata, Gerard, Ferran e Oyarzabal. Tutti possono giocare."

"Il lavoro di Morata è molto buono. Il linguaggio non verbale è molto buono. Lo vedo perfetto. Ogni settimana con Alvaro gli insegniamo cose, ma questa settimana non è servito. Conservo i dettagli in allenamento e il sorriso che ha al lavoro, l'atteggiamento... Abbiamo la massima fiducia in Morata. Sono felicissimo anche di Gerard, ovviamente, per questo l'abbiamo chiamato. Gli allenatori hanno informazioni che il giornalista e i tifosi non hanno. Ho detto ad Alvaro di avere fiducia, sì, ma perché fa tante cose importanti per la squadra. Io non regalo niente a nessuno. Con 41 partite giocate, c'è solo un giocatore che ha segnato più gol di Morata: Villa. Raúl e Torres, solo per citarne alcuni emblematici, non hanno segnato così tanti gol. E nel resto delle squadre, solo un giocatore ha più gol di Morata nelle prime 40 partite: un certo Harry Kane. Né Mbappé, né Lewandowski, né Lukaku… "

Lo stesso Morata ha detto la sua nel presentare la partita contro la Polonia: "Pensiamo di poter fare qualcosa di grande ed è per questo che è meglio leggere ed ascoltare poco e lavorare tanto. Alla fine si gioca così velocemente che non hai tempo per pensare. Per me non è un errore gravissimo. Chi gioca a calcio sa che il portiere esce velocissimo e che bisogna adeguarsi. Io cerco sempre di dare il duecento percento quando indosso la maglia della nazionale. Parlo molto con Joaquín (lo psicologo delle Furie Rosse, ndr), parlo di tutto... so che è a mia disposizione e di tutti i miei compagni. Sto bene, ho avuto una lunga carriera per preoccuparmi di quello che la gente pensa di me. Mi preoccupo di più di quello che pensano i miei colleghi".