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Juve, quale sarà il futuro di Brunori? L’attaccante vuole il Palermo ma…

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Dopo una grande stagione al Palermo Matteo Brunori vorrebbe continuare la sua esperienza con i rosanero. C'è distanza con la Juve

redazionejuvenews

Dopo la promozioni in Serie B da protagonista con la maglia del Palermo, Matteo Brunori sembra intenzionato a restare in rosanero. L'attaccante italiano è però di proprietà della Juve, che è disposta a far partire il giocatore soltanto alle sue condizioni. Tra i due club al momento c'è distanza ma la volontà del giocatore potrebbe risultato decisiva per sbloccare la trattativa. Brunori, infatti, è anche disposti a dimezzarsi lo stipendio pur di tornare al Palermo.

Interrogato sulla questioni in conferenza stampa, l'allenatore della squadra siciliana Baldini ha detto: "Brunori di nuovo al Palermo? Dovete chiedere al direttore sportivo Castagnini. Sono fiducioso: quando inizierà il campionato, il Palermo avrà una rosa competitiva. La società sta lavorando per migliorare il nostro organico, per metterci a disposizione dei giocatori bravi, che tecnicamente diano qualcosa in più per la Serie B. Spero che Floriano possa firmare il contratto e raggiungerci tra uno o due giorni. Pelagotti e Odjer sono liberi per scelta della società".

L'allenatore ha poi parlato delle sue aspettative in vista di una Serie B ricca di squadre di livello e molto agguerrite: "Ho visto la conferenza di Soriano dove ha detto che dobbiamo fare un campionato tranquillo e di transizione. Questo non fa per me. La mia convinzione è che il Palermo possa andare in Serie A. Non ho paura di niente: non sarà una passeggiata, ma come quest’anno il Palermo otterrà la promozione. Mi è stato chiesto un campionato tranquillo, ma a me piace vivere con l’adrenalina, sul filo di un rasoio. L’ho già detto anche a Soriano: a marzo, quando hanno cominciato a trattare con il City Group, i loro algoritmi dicevano che la promozione in Serie B sarebbe stata impossibile. La cosa fondamentale è sempre il gruppo. L’Italia ha vinto i mondiali nell’82 e nel 2006 perché gli allenatori hanno preferito il gruppo ai singoli".