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Higuain: “Le critiche fanno male, qui in MLS tutto completamente diverso”

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Gonzalo Higuain, attaccante dell'Inter Miami, ha rilasciato delle dichiarazioni sulla sua carriera e sulla tante critiche ricevute in carriera.

redazionejuvenews

Gonzalo Higuain, ex attaccante della Juventus e ora fiore all'occhiello dell'Inter Miami di Beckham e Phil Neville, ha rilasciato delle dichiarazioni ad Olé, trattando diversi temi della sua carriera. Ecco le sue parole sulle critiche ricevute nel corso della sua carriera: "Ci si adatta perché altrimenti bisogna andarsene. Il giocatore di calcio riceve più critiche che lodi. È stato un momento della mia vita in cui l'ho sofferto, ma quando ti adatti, non è che diventi impermeabile, perché le critiche fanno sempre male, ma fanno male in modo diverso. Quando si cresce, si prende da chi viene o da come viene detto, da come viene inteso, se vende o no. Si diventa diversi quando si tratta di ricevere critiche. Ho giocato 15 anni nelle migliori squadre del mondo, ho segnato più di 300 gol, tre Coppe del Mondo e quattro Coppe delle Americhe. Come posso essere influenzato da quello che viene da un'altra persona che non so nemmeno cosa fa nella vita e basa le sue frustrazioni su di me? Al contrario, io rido".

Sulla nuova avventura in America: "Stavo arrivando in un mondo completamente diverso, sia culturalmente che calcisticamente. È stato un grande cambiamento, ma con l'illusione di fare sempre le cose bene. L'anno scorso non è stato un buon anno e quest'anno cercheremo di fare le cose meglio. Mi sento meglio, conosco meglio il campionato e i tifosi meritano di essere felici perché vengono sempre allo stadio, ci sostengono ed è un modo per premiare lo sforzo che fanno. Se sono contento? Al livello di quello che stavo cercando, sì. Era una tranquillità emotiva e interiore, ho trovato tutto quello che cercavo. In termini di sicurezza, rispetto, critiche. Sono uscito dal vortice dell'Europa. Non pensavo che avrei ottenuto così tanto. Volevo tornare al dilettantismo, come quando si giocava nelle squadre giovanili. Nobile. Non c'è malizia, né sospetto, né invidia. Il giornalista critica e lo fa in maniera rispettosa. Se dice cose cattive su di te, è con rispetto. Giochiamo in casa e veniamo due ore prima della partita, mia figlia può venire al campo con mia moglie... ci sono meno regole, è tutto più naturale. Sembra di giocare a calcio nei fine settimana e durante la settimana ci si rilassa. È un campionato molto bello in cui giocare e anche per essere felici fuori dal campo".