Guido Vaciago, direttore di TuttoSport, si è soffermato nell’edizione odierna sulle parole di Igor Tudor post-Manchester City, usandole come spunto per una riflessione sul mercato della Juventus:
“«Loro arrivano e quando vogliono prendono, non importa se devono spendere 50 o 100 milioni». Conosciamo Igor Tudor, non stava cercando scuse dopo Juve–City due a cinque, ma voleva contestualizzare l’abissale differenza tecnica vista in campo. Tuttavia il ragionamento non è del tutto corretto, perché in fondo è ciò che ha fatto la Juventus la scorsa estate: voleva Koopmeiners e non ha badato a spese, pagandolo 60 milioni; investendo inoltre 50 milioni per Douglas Luiz e circa 38 per Nico Gonzalez.
[…] nel corso della stagione la Juventus ha speso oltre 180 milioni di euro per nuovi giocatori. E adesso paga il conto. Perché una parte consistente di quei soldi finiranno sul bilancio 2025-26 Il compito di Damien Comolli, dunque, appare particolarmente difficile, perché per saldare il conto dello scorso mercato spenderà buona parte delle risorse che potevano servire per rinforzare la squadra, quindi dovrà provare a cedere gli esuberi e monetizzare quanto può”.

Vaciago, rimpianto Huijsen
“Uno scenario ostile si presenta […] davanti alla Juventus e al nuovo plenipotenziario che martedì sarà a Miami per la sfida al Real Madrid, con la fastidiosa prospettiva di vedere all’opera Dean Huijsen, che Florentino Perez ha acquistato fa spendendo 60 milioni di euro. La Juventus, dodici mesi fa, lo aveva ceduto al Bornemouth per 15 milioni, un quarto”.
Infine una nota di ottimismo, che Vaciago trova nella maturazione di Yildiz:
“Per carità, è presto per il catastrofismo e ci sono elementi per essere costruttivi, a partire dai segnali di grande maturazioni che Yildiz sta mandando dal Mondiale. Questa Juventus non è da buttare solo perché ha preso una lezione da una squadra molto più forte (e su questo Tudor ha perfettamente ragione), ma questa Juventus deve costruire la prossima stagione con i piedi ancora impantanati in quella passata. Non una posizione comoda”.