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Juventus-Milan, Allegri: “Vogliamo tornare a vincere. Dubbio Chiesa-Yildiz”

Massimiliano Allegri conferenza
L'allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, ha presentato la prossima sfida di campionato che vedrà i bianconeri avversari del Milan
Riccardo Focolari Redattore 

Alla vigilia del match di campionato contro il Milan, ha parlato l'allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. Di seguito le sue parole in conferenza stampa.

Come ci avviciniamo a questa partita e quanto il passaggio di Coppa Italia ha rinnovato l'entusiasmo?

E' una partita bella da giocare e uno scontro diretto. Il Milan è una squadra forte, ben allenata e con giocatori di valore. La conquista della finale ha fatto sì che abbiamo in parte raggiunto l'obiettivo, quello di raggiungere una finale, ma ora ci sono tre partite importanti prima di essa che servono per entrare in Champions.

Come sta la squadra? Ci sono dei recuperi o giocatori in dubbio? Bremer potrebbe aver bisogno di rifiatare?

Bremer ha avuto un problemino a Cagliari ma ora sta decisamente meglio. Domani mattina valuterò il da farsi però abbiamo recuperato tutti e recuperato le energie. Siamo pronti a fare una bella partita.

Domani il 21% dei tagliandi dell'Allianz Stadium è stato acquistato dall'estero: cosa attrae al di fuori così tanto del nostro campionato?

Io credo che il calcio italiano possa continuare a crescere avendo le idee chiare per farlo. Chi è nelle posizioni di comando deve prendere delle decisioni importanti per migliorare quello che è l'attuale calcio italiano. Abbiamo due squadre in semifinale di Europa League. Una squadra come l'Inter che l'anno scorso ha giocato una finale. Un altra squadra che ha giocato la finale di Europa League (la Roma ndr). Noi siamo stati eliminati in semifinale... quindi non è tutto da buttare. Non significa sedersi e guardare quello che sta succedendo ora, ma bisognerebbe immaginare il calcio come sarà da qui a cinque anni.

Cosa manca alla Juventus per lottare lo scudetto? Bastano 2-3 rinforzi?

A questa domanda sarebbe più giusto che rispondesse la società e chi fa il mercato. Io faccio l'allenatore e non faccio il mercato. Posso solamente dire che in questo momento la cosa più importante è rimanere concentrati su quello che dobbiamo fare. Perché non abbiamo ancora raggiunto l'obiettivo finale che è quello della Champions. E' un obiettivo importante tecnico. Perché a livello sportivo ti permetterebbe di andare a giocare una Champions, una Supercoppa Europea, un Mondiale per Club. Più la Coppa Italia che permettere alla Juventus di essere impegnata su più fronti oltre al campionato. Più c'è l'aspetto economico, che aiuterebbe il club ad avere delle risorse economiche più importanti. Non è ancora detta l'ultima parola, ci sono tanti punti in palio e le squadre dietro stanno facendo punti. Bisogna essere bravi domani e fare una partita per cercare di tornare alla vittoria in campionato. Non sarà assolutamente facile.

Chi giocherà domani a fianco di Vlahovic tra Chiesa e Yildiz?

Stanno bene tutti e due. Chiesa ha giocato un po' di più. Valuterò domani se farlo giocare dall'inizio. In ogni caso sarebbe un buon cambio, così come lo sarebbe Yildiz. Federico a Roma ha fatto una buona partita, soprattutto si è messa a disposizione della squadra. Però anche quando si estranea dalla partita ha sempre una soluzione o un momento importante.

Cosa ne pensa sul modo di giocare dell'Atalanta esaltato dai risultati e dai giudizi dall'estero?

Gasperini ha fatto e sta facendo un lavoro importante a Bergamo. E' una realtà cresciuta molto, con una società dietro importante. Sta facendo veramente molto bene. Sono in semifinale di Europa League, sono in finale di Coppa Italia e stanno lottando per un posto Champions in campionato. Credo che Gasperini stia facendo un ottimo lavoro.

Apprezza gli attestati di stima di alcuni suoi giocatori sul suo lavoro?

Con i ragazzi ho un ottimo rapporto. Sono degli ottimi professionisti e tengono a questa maglia. In un momento dove abbiamo questi obiettivi davanti, tutti insieme vogliamo raggiungerli. Sarebbe bellissimo.

Recentemente Vlahovic ha dichiarato che lei è stato uno dei suoi migliori tecnici degli ultimi vent'anni. Inoltre ha dichiarato di sognare il Pallone d'Oro: cosa ne pensa delle sue parole? Crede di averlo aiutato a fare qualche step per il raggiungimento del suo sogno?

Il fatto che Dusan ambisca a vincere il Pallone d'Oro sia normale. E' bello perché credo che ognuno di noi debba avere un ambizione, quella di ottenere il massimo. Altrimenti non riesci a migliorare. Dusan è migliorato molto da quando è arrivato alla Juventus. Sta trovando un suo equilibrio interiore nel giocare le partite anche quando le cose gli vengono meno bene. Perché per il ruolo che ha deve cercare di rimanere dentro la partita. Perché in qualunque momento può arrivare la palla giusta che può permettere di vincere. Di questo sono molto contento.

Se dovesse vincere la Coppa italia, come marcherebbe questa stagione?

Non sono le mie imprese, ma le imprese di tutti. Di una società forte, di una squadra forte e che è stata quest'anno. Tutti gli anni non possiamo vincere. La cosa più importante è che quando siamo alla Juventus, tutti quelli che lavorano all'interno devono avere l'ambizione di ottenere il massimo e vincere. Poi se ci sono altri più bravi, come è normale che sia se no vincerebbero sempre gli stessi, bisogna applaudirli e lavorare per migliorare. Quando non si riesce a vincere, soprattutto nel calcio italiano di oggi, per una società italiana l'importante è giocare la Champions. A livello economico sposta il bilancio di una società. Se riuscissimo ad arrivare in Champions quest'anno la Juventus non sarebbe mai rimasta fuori dal discorso Champions. Cosa che non è molto facile se cambi tanto, abbassi l'età e giochi nella Juventus. Raggiungere gli obiettivi che la società ci ha dato a inizio stagione sarebbe un successo e sarebbe una buona annata. Poi a tutti piacerebbe vincere e io sono il primo a cui piace, però il raggiungimento dell'obiettivo è quello e a quello bisogna arrivare.

Pioli ha detto che da quattro anni l'Inter ha la squadra più forte, è anche il suo pensiero?

Stefano ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro al Milan. Domani mi fa piacere incontrarlo. Non so se l'Inter è la squadra più forte degli ultimi tre anni. Avevo già detto che quest'anno era la squadra nettamente più forte delle altre. Venivo preso per matto. Ci sono dei valori da tenere presente e loro ne hanno uno diverso.

Avete la seconda miglior difesa ma il settimo attacco: c'è qualcosa che secondo lei non ha funzionato?

Più o meno siamo in linea con i gol fatti l'anno scorso, anche come occasioni create. Potevamo essere un pochino più efficaci.

Il secondo posto potrebbe essere un valore aggiunto della stagione?

Domani è una partita che in caso di vittoria ci darebbe la possibilità di ambire alla seconda posizione che sarebbe un bellissimo risultato. Non sarà semplice. Ti terrebbe viva la competizione fino alla fine dell'anno. Sarebbe un altra bellissima cosa. In più c'è la Coppa Italia, per il quale già dicevo in passato che sarebbe importante andare avanti perché riempie le settimane. Quest'anno purtroppo non le abbiamo potute riempire, seppure non per demerito nostro. La squadra l'anno scorso era arrivata terza in campionato. Quest'anno dobbiamo ritornare in Champions. E' vero che ci saranno tantissime partite, ma quando giochi tante competizioni è molto bello.

Credi che gli obiettivi della Juventus sarebbero potuti essere raggiunti prima con una migliore resa sul campo?

Sono aziendalista nel senso che faccio il lavoro sul campo, ma tengo presente che le società sono delle aziende. Bisogna centrare gli obiettivi, soprattutto nel campionato italiano dove la partecipazione alla Champions ti sballa il bilancio. E' una questione di numeri. Detto questo, la Juventus deve rimanere competitiva. La sfida negli anni, come in quelli precedenti, è essere competitivi all'interno di una sostenibilità. E' una bella sfida. Il 16 agosto, la Juventus ripartirà con l'obiettivo di vincere. Poi magari non succederà, ma quando si lavora alla Juventus l'obiettivo e l'ambizione deve essere quello di ottenere il massimo risultato.

Trova delle similitudini tra l'evoluzione generale della Juventus e quella del Milan, a partire dagli allenatori?

Quella degli allenatori fa parte del gioco. Succede sempre.

Come si spiega il rendimento diverso tra i primi e i secondi tempi delle partite?

Perché a inizio campionato facevamo bene i primi tempi e i secondi tempi gli facevamo peggio (ride ndr). Perché ci sono gli avversari. L'altra sera con la Lazio abbiamo sbagliato tecnicamente tanti passaggio facili. Tenendo presente che è una partita importante, c'è tensione addosso e ci sono degli obiettivi finali. Poi però abbiamo avuto delle occasioni importanti. Sul primo angolo abbiamo concesso gol, ma poi abbiamo avuto due occasioni con Vlahovic e Bremer. Al 45' abbiamo preso quest'infilata su una palla persa in ripartenza e il secondo gol lo abbiamo preso allo stesso modo. Però poi abbiamo avuto 2-3 situazioni favorevoli. Se poi all'interno della partita vediamo alcuni passaggi sbagliati, quello rende più brutta la partita, però abbiamo avuto delle buone occasioni.

Alla fine della stagione, preferisce avere le partite in settimana o avere il presunto vantaggio di non avere le coppe come diceva quest'anno Marotta?

La Juventus per cinque anni ha vinto due scudetti. Ha giocato due finali di Champions, ha giocato due quarti di finale e vinto quattro volte la Coppa Italia. All'inizio il direttore Marotta, a cui faccio i complimenti per il lavoro che ha fatto e sta facendo all'Inter, doveva dire per forza così. Così come diceva Stefano. Però i fatti dicono tutt'altro. E' normale che sia così.

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