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Gravina: “Mi auguro che Mancini continui con noi, ha un impegno”

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Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato dopo l'eliminazione contro la Macedonia del Nord di ieri sera.

redazionejuvenews

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Rai Sport dopo la cocente eliminazione contro la Macedonia del Nord: "Questa è la legge del calcio. Quando si fa parte del mondo dello sport, bisogna accettare anche questi verdetti. Mi dispiace, sono veramente amareggiato per tutti i nostri tifosi. Rimane la gioia grandissima di quest'estate, ma anche la grandissima amarezza per questa sconfitta. Non ce l'aspettavamo."

Sul percorso degli azzurri e sul mancato rinvio dell'ultimo turno di Serie A: "Questi ragazzi sono stati splendidi e continueranno a esserlo. Hanno regalato al nostro Paese un sogno straordinario appena pochi mesi fa. Non dobbiamo però vivere di rendita, la sconfitta di questa sera ci fa capire che nel nostro calcio c'è qualcosa da fare. Non mi riferisco solamente a indici e parametri vari... Dobbiamo capire meglio cosa fare, per esempio, per risolvere il problema dei nostri giovani che non giocano. Dispiace che i ragazzi si siano visti solo un giorno per preparare la gara. Questo non aiuta, ma non voglio fare polemiche."

Sul futuro di Mancinisulla panchina della Nazionale italiana e sul suo di futuro: "Mi auguro che Mancini continui con noi. Ha un impegno a livello di progetto, mi auguro che smaltisca le scorie di questa eliminazione come tutti gli altri italiani e che resti alla guida della Nazionale per continuare il nostro lavoro. Io ho ancora tante energie. C'è un progetto e reagiremo, ci sono energie che dobbiamo ritrovare e che io personalmente ho. E voglio metterle in campo. Ci metto la faccia, ma voglio rilanciare e proseguire il percorso. Qualcuno tenterà di sfiduciarmi, ma non ci sono spiragli. Si deve andare avanti a testa alta, proteggere l'affetto per la nostra Nazionale. È stato commesso qualche errore e dobbiamo capirne la natura. Ci sono interessi imprenditoriali legati alla gestione dei club, legittimi, è chiaro che sulla Nazionale c'è sempre grande resistenza da parte dei club. La Nazionale è vista più come un fastidio, che come momento di unione di un intero Paese."