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Cobolli Gigli: “Allegri incarna lo stile Juve, Agnelli ha perso la bussola”

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Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, ha analizzato la stagione dei bianconeri, con un cenno su Allegri.

redazionejuvenews

Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni a 1 Football Club, parlando del club bianconero. Ecco le sue parole sulla finale di Coppa Italia: "Spiace perché la partita si stava mettendo bene. Abbiamo preso un gol malamente, poi la squadra ha recuperato, ha fatto dei movimenti giusti, ha giocato e ha rimesso in piedi la partita. Stavo quasi arrivando a crederci, perché anche le manovre di Allegri mi sono sembrate concettualmente giuste, ma loro ci hanno messo troppo sotto. Il primo rigore, rivisto molte volte, dice che è molto poco rigore, semmai c’è un movimento del calciatore dell’Inter contro il difensore della Juve. Il secondo rigore è stato il secondo rigore. Peccato, perché la squadra ha davvero cercato di reagire e di vincere. Non mi è piaciuta la tensione del finale, cosi come tanti comportamenti da parte della panchina dell’Inter. Sono solidale verso Allegri, riesce sempre ad evitare la polemica, e quando succede è perché viene provocato".

Su Allegri: "Io credo che Allegri incarni lo stile Juventus. Chi non incarna lo stile Juventus per carattere è Nedved. Lui è stato un calciatore eccezionale e l’ho sempre stimato per questo. Ma il suo carattere secondo me non si adatta allo stile societario. Mi ricordo di diversi episodi, come calci alle bandierine e cose del genere. Agnelli è stato convinto da Nedved e Paratici a far fuori Allegri e prendere Sarri, solo che quando c’è stata la conferenza stampa di addio ad Allegri Nedved non era presente, ma la mattina dopo era a Torino. Secondo me Nedved non voleva presenziare a quella conferenza ed era contento della scelta di Sarri, ma in realtà è stato un errore clamoroso, sia per la Juve che per Sarri stesso, come ha ammesso l’ex allenatore del Napoli".

Su Agnelli: "Ha perso la bussola, ma può recuperare la strada, nessuno pensa che lui debba lasciare la Juventus, sarebbe un grave errore. Lui ha bisogno di circondarsi di colleghi che lo aiutino, come Marotta qualche anno fa. Lui deve avere l’umiltà di non pensare di poter risolvere e fare tutto da solo. Lui ha spesso dimostrato di essere un ottimo presidente e deve tornare su quella strada".