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Adani: “Mancini ha portato il gioco, ora non prendesse decisioni avventate”

Daniele Adani

L'ex calciatore ha parlato dell'Italia e della disfatta degli Azzurri contro la Macedonia, sconfitta che ha sancito la loro eliminazione dal prossimo Mondiale

redazionejuvenews

L'ex calciatore Daniele Adani ha parlato intervistato dai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ai quali ha parlato della disfatta dell'Italia e della sua eliminazione dal prossimo Mondiale: "Io credo che nella mente di Mancini ci fosse l’idea di partecipare al Mondiale e poi cambiare. È la sua natura quella di cercare nuove sfide senza paura. Dopo questa sconfitta, però, non si è fatto prendere dall’impulso, come quando, per esempio, disse pubblicamente che avrebbe lasciato l’Inter dopo il ko con il Liverpool in Championse. Oltre tredici anni dopo è maturato e la sua scelta sarà ponderata e lucida. Ragionerà sul perché di questa eliminazione e sul rapporto con il suo gruppo".

"Roberto ha piantato un seme nel deserto, regalandoci una soddisfazione incredibile con la vittoria dell’Europeo in anni aridi per il calcio italiano. E poi non dimentichiamo che prima della sconfitta con la Macedonia del Nord, gli azzurri avevano perso una sola partita su 42, in Nations League con la Spagna e avevano stabilito il record di risultati utili consecutivi, 37. Prima di Mancini, il calcio andava avanti e noi eravamo rimasti indietro. Grazie a lui ci siamo riallineati. Per questo, al di là della sua permanenza o meno, mi auguro si continui con l’idea che ha innestato non solo nella Nazionale maggiore, ma anche nelle giovanili. Un’idea che è fatta dalla ricerca del dominio del gioco".

"All’Europeo non avevamo i favori del pronostico, ma con la proposta e il coraggio siamo arrivati dove non immaginavamo si potesse arrivare. Battendo squadre più talentuose. Quel gap c’era e c’è, ma l’abbiamo colmato con l’intensità e la proposta. Dopo, abbiamo continuato con lo stesso gioco, ma senza più raccogliere. Nessuno ci ha messo sotto. Dal pareggio con la Bulgaria ci è però venuto il braccino corto e in fase conclusiva abbiamo fatto errori difficili da spiegare".