Mattia Caldara ha annunciato il ritiro dal calcio giocato. Il difensore italiano, a soli 31 anni decide così di appendere gli scarpini al chiodo. La sua una carriera è stata segnata da tanta sofferenza, complici i numerosi infortuni che lo hanno tartassato dopo il trasferimento al Milan.
L’ex difensore, nella lettera scritta e affidata al sito di Gianluca di Marzio, ha ammesso che il suo rimpianto più grande è stato quello di lasciare la Juventus per accettare il trasferimento al Milan.
“Dovevo rimanere alla Juventus”
Caldara, attaverso la propria lettera, ha parlato del suo più grande rimpianto:
”Tante squadre si erano interessate a me durante quei mesi. A dicembre sono stato preso dalla Juve. E in quel periodo la Juve era una realtà a parte, inavvicinabile. In bianconero, però, non ci ho mai giocato. Sono rimasto in prestito a Bergamo ed è stato giusto così. Non ero ancora pronto per un salto di quel tipo. A Torino poi sono arrivato nel 2018, senza però fermarmi. Venivo da stagioni in cui ero abituato a giocare e lì davanti avevo Chiellini, Bonucci, Barzagli. Chiellini mi diceva di avere pazienza. Ma io sapevo che non avrei trovato spazio. Sono rimasto poche settimane, solo per il ritiro estivo. Quando ho saputo dell’interesse del Milan ho accettato.
Guardando indietro sarebbe stato meglio rimanere li. Sono stato debole di testa. Mi avrebbe fatto bene rimanere in un mondo come quello della Juve, imparare da quei campioni, crescere stando con loro anche senza giocare tanto. Mi sono mancate un po’ di forza mentale e di maturità. Magari la mia carriera sarebbe stata diversa, chissà. È il più grande rimpianto che ho, l’unica cosa che tornando indietro cambierei”.