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Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, Paul Pogba dovrà affrontare un percorso giudiziario-sportivo in cui cercherà di evitare il peggio. In caso di ammissione delle proprie responsabilità il timore più concreto sarebbero i due anni di stop. Al momento questa sarebbe l’ipotesi più concreta, ma esiste poi la strada del patteggiamento.
Il giudizio verrà dato in Italia. L’obiettivo era quello di chiedere l’udienza unica presso il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, ma questa opzione non avrebbe ricevuto il semaforo verde da parte della Wada (e servirebbe anche quello di Nado Italia), che generalmente non incoraggia questo tipo di soluzioni.
Pogba potrebbe da una parte chiedere un accordo con la procura antidoping. Questo potrebbe portare a un dimezzamento della pena inizialmente richiesta dall’accusa o, dall’altra, la decisione di giocarsi tutto nel processo sportivo presso il Tribunale Nazionale Antidoping. Nel primo caso, un’intesa cancellerebbe ogni possibilità di appello. Nel secondo, viceversa, la decisione del Tribunale Nazionale Antidoping sarebbe appellabile proprio al TAS.
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