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Donnarumma: “Feci un provino a Vinovo ma non volevo lasciare casa. A Parigi per la Champions”

MUNICH, GERMANY - JULY 02: Gianluigi Donnarumma of Italy celebrates during the UEFA Euro 2020 Championship Quarter-final match between Belgium and Italy at Football Arena Munich on July 02, 2021 in Munich, Germany. (Photo by Christof Stache - Pool/Getty Images)

Il nuovo portiere del PSG si è raccontato in una lunga intervista

redazionejuvenews

L'ex portiere del Milan ora al PSG Gialunigi Donnarumma, autore di un Europeo da protagonista, ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere dello Sport, ai quali ha svelato molti retroscena: "Non vorrei parlare dell’ultima stagione, non avrebbe senso oggi, cambiamo discorso. Al Milan sono stato otto anni, era casa mia, lì ho vissuto momenti bellissimi. Il Milan ancora oggi mi emoziona, ho grande rispetto per le persone che vi lavorano e per i tifosi. Quando ho saputo che il direttore stava male gli ho scritto augurandogli di tornare in fretta a Milanello, il suo luogo… Ma la vita è fatta di scelte, avevamo ambizioni diverse. Del Milan resterò per sempre tifoso. Otto anni non si dimenticano, ma avevo bisogno di cambiare per crescere, per migliorare e diventare il più forte. Avvertivo la necessità di nuovi spazi, di nuove realtà".

MESSI - "È incredibile, un autentico colpo di teatro: quando si è saputo del suo addio al Barcellona non potevo immaginare che me lo sarei ritrovato qui, questa è una squadra di fenomeni. Messi si allena già con noi, scarso eh? Sinistro discreto, dovrebbe migliorare col destro".

EUROPEO - "Cinquanta giorni fantastici dall’inizio del ritiro alla finale di Wembley. I ragazzi e quei momenti mi mancano. Ogni tanto vado su youtube, rivivo alcune tappe del nostro percorso e mi emoziono. Con i compagni di Nazionale ci sentiamo spesso o ci scriviamo, abbiamo una chat azzurra".

ITALIA - "Quella vittoria è il frutto del lavoro del Mancio, un allenatore incredibile, e di un gruppo che provava piacere a stare insieme. Nessuna pesantezza, zero noia, facevamo le cose di sempre ma con un gusto diverso. Respiravamo unità, e ogni partita, anche se da casa potevate non notarlo, la vivevamo come se fosse l’ultima. E poi Ciro, Lorenzo, io, noi terroni siamo matti e sappiamo come fare gruppo. Sul pullman partivamo con “Ma quale dieta, me piacen ‘e purpett” e ci trascinavamo dietro anche i più timidi. Jorginho mi chiedeva continuamente di ricordargli il ritornello, soltanto quello, ed era tra i più attivi".

DECISIONE - "Ci sono decisioni che hanno un tempo di maturazione più lungo. Le scelte professionali le ho sempre prese da solo, la mia famiglia - tutti sportivi praticanti - mi ha sempre lasciato campo libero e mi ha sostenuto. La stessa cosa ha fatto Mino. Lui rispetta la volontà dei suoi assistiti al cento per cento, poi naturalmente fa di tutto per soddisfarne le richieste. Me ne sono andato dal Milan e non avevo contatti con altre squadre, lo giuro, ma ero sicuro che con un buon Europeo qualcuno si sarebbe fatto vivo".

PSG - "Quando ho firmato il presidente mi ha detto “Finalmente siamo insieme”. Ora sto benissimo, sono molto rilassato, l’anno scorso la squadra non ha vinto la Ligue1, ma il vero obiettivo è un altro, la Champions. L'interesse del passato? Parigi mi ha sempre cercato, ma in quel momento la priorità era il Milan. Oggi anche grazie al Milan mi sento più sicuro, maturo, e sono migliorato tecnicamente. Gigi Ragno e Dida hanno insistito parecchio sul lavoro con i piedi e su particolari che tengo per me".

JUVE - "Ho fatto un provino a Vinovo, è vero. Ma non me la sentii di lasciare casa, i miei genitori. Era troppo presto".