Coelho: "Danilo più importante nel Brasile che nella Juventus"

Coelho: “Danilo più importante nel Brasile che nella Juventus”

Coelho ha parlato della situazione di Danilo alla Juve: per il giornalista, il calciatore si sentirebbe sempre meno centrale in bianconero

Intervistato per TJ, Paolo Vinicius Coelho, giornalista di UOL Esporte, testata esperta nei temi del calcio brasiliano, ha parlato del difensore della Juventus, Danilo. Ecco le sue parole: “Danilo è il capitano del Brasile, ma stiamo capendo che non è utile per la Juventus in questo momento. Bisognerà trovare una soluzione, a nostro avviso è ancora molto importante. Ma c’è da dire un’altra cosa: in Brasile, spesso, i giocatori giocano più nelle nazionali che nei club di appartenenza; basta pensare all’esempio di Ronaldo nel 2002 che non era schierato da Cuper. Thiago Motta lavora per la Juventus e non per Danilo, tutti sanno che l’obiettivo del club è di tornare in vetta in Italia. Penso, molto sinceramente, che possa essere più importante per la nazionale che per il suo club. Potrebbe avere mercato in Brasile, ma il profilo di Danilo può esser tranquillamente apprezzato anche da squadre europee ed arabe. Però pensiamo ad oggi: è un giocatore della Juventus, poi vedremo come evolveranno le cose. E se a gennaio ci saranno più movimenti intorno a lui, allora ne riparleremo molto volentieri”.

Coelho sui brasiliani della Juventus

Douglas Luiz, centrocampista della Juventus

Il giornalista ha poi parlato degli altri calciatori brasiliani nella rosa della Juventus. Ecco le sue parole: “Dorival Junior ha preferito convocare Gabriel, ma Bremer resta sempre un’opzione per lui. Credo che siamo soltanto all’inizio del suo lavoro, quindi le cose potranno sempre cambiare in futuro. E’ più strana la mancata convocazione di Douglas Luiz, è un giocatore che può ricoprire tutti i ruoli a centrocampo e al suo posto è stato preferito Gomes del Wolverhampton. Penso che entrambi, però, torneranno in nazionale ad ottobre. Sì, farà bene alla Juventus in qualsiasi ruolo. L’ho visto più trequartista nel 4-2-3-1 di Motta, però è talmente duttile che può arretrare ed essere perfetto nei due a metà campo. E’ fortissimo, non ho dubbi su di lui. Arthur? E’ sempre un mistero del grande calcio, non ho mai capito perché non sia riuscito a sfruttare a pieno il suo potenziale. E non lo vedo mai motivato. Mi spiace davvero molto per lui”.