Mercato Juve: Gattuso accostato alla panchina bianconera.
Vincenzo Montella in un’intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato del momento che sta vivendo il calcio italiano e, in particolare, la Nazionale del ct Gennaro Gattuso. Queste le sue dichiarazioni rilasciate nell’intervista in merito a tale argomento:
Dove va la Turchia?
“Sta crescendo. Una squadra giovane, piena di entusiasmo. E con grandi margini di crescita. Ce la giocheremo ai playoff”.
Cosa manca rispetto alle grandissime?
“La quantità di giocatori. Spagna, Francia, Inghilterra e Portogallo hanno rose di almeno 30 elementi ad alto livello. Noi no. Quindi, per competere, dobbiamo dare il 100% nella settimana in cui si gioca”.
La Turchia non sembra inferiore all’Italia, anzi…
“Sicuri? Secondo me vi buttate troppo giù. Credo che con Gattuso l’Italia stia tornando l’Italia. Ci vuole un po’ di tempo. I giocatori non mancano”.
I risultati sono discontinui.
“Ma l’Italia ha il miglior portiere del mondo, una difesa ottima, un centrocampo nel quale Tonali e Barella hanno spessore internazionale. E un attacco che segna: Kean-Retegui è la coppia, ma Pio Esposito non fallisce una partita ed è giovanissimo”.
E allora cosa manca?
“La serenità”.
Lo ha detto Gattuso ai suoi dopo la Norvegia: “Dovete crederci, siete più forti degli altri ai playoff”.
“Davvero? Non lo sapevo, ma concordo. L’Italia non è debole, ma non gioca tranquilla. È sempre sotto pressione e così non è facile. Al primo errore vai in difficoltà. Deve ritrovare gioia ed entusiasmo”.
Quello che ai suoi giovani non difetta.
“Perché sono motivati, ambiziosi e hanno cervello, qualità a volte rara ma importantissima”.
Perché in Italia non nascono Yildiz e Guler o ce ne sono di meno?
“Si può aprire un dibattito e io vivo lontano, non sono il più indicato. Però non c’è bisogno di stare in Italia per capire che si può fare di più. Cominciando dai bambini e dai dilettanti”.
Cosa suggerirebbe?
“Giocare di più con il pallone. Allenarsi con il pallone. Anche partitelle tre contro tre, come una volta, quando eravamo ragazzini noi. Imparare divertendosi. Oggi ci sono troppi tempi morti, troppe spiegazioni tattiche di minuti e minuti. I ragazzi si annoiano e perdono tempo preziosissimo: noi giocavamo per strada dalla mattina alla sera, loro qualche ora ogni settimana. Se gli togliamo anche quella…”.
Tra noi e il terzo Mondiale di fila perso ci sono Nord Irlanda, Galles e Bosnia: sarebbe un disastro epocale.
“Il Galles lo conosco, l’ho affrontato tre volte e fatto tre pari, due dei quali fuori casa. La differenza tra quando gioca a Cardiff e quando va all’estero è notevole. Partita complicata, sono molto rognosi. La Bosnia non mi pare meglio, ma se vuoi il Mondiale…”.
Cosa c’è nel suo futuro oltre il Mondiale?
“Ho rinnovato fino al 2028, sono stimato e apprezzato. In Turchia si vive bene”.
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