Yildiz: "Con Tudor più libero, voglio dare il massimo sul campo"

Yildiz: “Con Tudor più libero, voglio dare il massimo sul campo”

Il numero 10 della Juventus si è raccontato in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha spaziato su molti temi.

Il gioiello della Juventus Kenan Yildiz si è raccontato ai microfoni della Gazzetta dello Sport in una lunga intervista.

Ecco di seguito gli estratti principali.

Yildiz ha iniziato rispondendo a come ci si senta a essere il simbolo della Juventus già a 20 anni:

“Mi dà grande sicurezza e fiducia nei miei mezzi. So quello che devo fare, lavoro ogni giorno per aiutare la squadra. Credere in se stessi è importante, aiuta ad affrontare ogni sfida al top”.

Sui cambiamenti che ha affrontato nell’ultimo anno, dalla numero 10 alla titolarità nella Juventus:

“Io sono cambiato molto, da adolescente sto diventando un uomo, crescendo un po’ alla volta. Sono grato per tutto e spero di migliorare ogni giorno”.

Alla domanda su cosa sia maturato di più, Yildiz ha risposto:
“Forse nella mentalità. Quando sei giovane e ti ritrovi a giocare con compagni più grandi ed esperti devi salire sempre di livello. Devi essere bravo a entrare subito in una nuova dimensione, migliorando in ogni cosa perché il calcio è fatto di tanti fattori. E devi cercare di cambiare atteggiamento, crescendo tanto anche fisicamente e prendendoti cura del tuo corpo. Ci sono stati momenti difficili, nel calcio non può andare sempre tutto liscio. Però nel complesso sono contento di come sia andata la stagione e anche di come stia proseguendo in America”.

Spazio poi per parlare del rapporto con Del Piero e dei paragoni tra i due:

Non guardo i numeri e gli altri, io voglio solo creare la mia storia. Ho studiato molto Del Piero, so quello che ha fatto ma siamo due persone diverse: ognuno ha il suo percorso. Ci sentiamo spesso e ci vediamo ogni tanto. Dopo le partite mi scrive spingendomi a fare sempre meglio. Mi dice che è felice per me e che spera io possa continuare così. Ale è una persona incredibile”.

Interpellato se voglia diventare una bandiera bianconera come la è stata Del Piero, Yildiz ha commentato:

“Ripeto, ognuno di noi ha la sua storia e il suo percorso. Restare tutta la vita alla Juventus per me sarebbe un sogno, ma nel calcio non puoi mai sapere cosa può succedere. Preferisco godermi il presente senza pensare troppo al futuro”.

È poi il momento di parlare del futuro del turco, e del rinnovo contrattuale fino al 2030 in programma con la Juventus:

“Sono sincero, in questo momento non ci penso. Sono felice della situazione e mi interessa solo lavorare per il bene della squadra. Non parlo di soldi, voglio dare il massimo sul campo”.

Sul rapporto con John Elkann:

“Abbiamo parlato un po’, so che apprezza il mio modo di giocare. È una bellissima persona, mi ha scritto anche uno splendido messaggio nei giorni scorsi, è stato molto carino”.

Yildiz è uno dei protagonisti del Mondiale per Club finora. Riguardo alla possibilità di confrontarsi coi migliori giocatori del mondo, e alla domanda su quale sia quello che lo intriga di più, Yildiz ha risposto:

“Sono sensazioni pazzesche. Ti senti importante quando vivi queste emozioni, ma il mio unico pensiero è restare concentrato sui nostri obiettivi. Il resto verrà da sé”. Ce ne sono molti (giocatori che lo intrigano, ndr), per esempio nel Real Madrid. Arda Guler è fortissimo e avrà un grande futuro, è bello essere paragonato a loro. Però non chiedetemi chi considero il più forte, tanto non lo dirò…”.

Mentre sul difensore che teme di più: 

“Ce ne sono tanti bravi, a cominciare da quelli della Juve, però se devo fare un nome scelgo Van Dijk: è fortissimo”.

Kenan Yildiz, attaccante della Juventus

Yildiz su Tudor e sul Mondiale per Club

Sulle parole del compagno Kolo Muani, che l’ha definito magico, Yildiz ha detto:

“È fantastico, non posso che ringraziare i miei compagni e gli allenatori che ho avuto. Non riesco a credere che Randal abbia detto cose così belle di me, appena due o tre anni fa io ero un ragazzino e lui era già Kolo Muani, ora ci alleniamo ogni giorno insieme sullo stesso campo. Questo mi spinge a lavorare ancora più duramente. Se sono qui devo dire grazie a mio padre per avermi accompagnato ogni giorno al campo. Lui non è mai stato un professionista, ha giocato solo per divertimento, però mi ha trasmesso la passione infinita per questo sport. Mi ha sempre ripetuto di correre, dribblare, giocare e divertirmi. È molto critico con me e io ho sempre dato ascolto ai suoi consigli”.

Un altro tema è quello della quantità di impegni che ormai i calciatori devono sostenere:

“È vero, si gioca tanto ma il calcio sta cambiando e sta diventando più moderno. È stancante avere partite ogni due-tre giorni però io vedo anche degli aspetti positivi, hai l’opportunità di nuove sfide. Per fortuna abbiamo intorno a noi tanti professionisti che ci aiutano a gestire al meglio il recupero”.

Sul fatto che Yildiz non abbia ancora subito infortuni gravi:

“Sono giovane e questo aiuta, cerco di gestire al meglio il mio corpo seguendo le indicazioni che mi vengono date, tutto qui. Ci tengo a ringraziare lo staff della Juve che si prende cura di me”.

Spazio poi per il rapporto con Tudor, e per le novità portate dal tecnico croato:

“Quando è arrivato ha portato grande energia e ha aiutato tutta la squadra. A me in particolare ha detto di concentrarmi su ciò che devo fare in campo e mettere da parte tutto il resto. Non mi piace parlare del passato, però è vero che Tudor mi concede molta libertà”.

Sulle statistiche che lo vedono toccare più palloni e segnare più spesso:

“Il calcio non sta tutto nei numeri, è molto bello segnare più gol, ma non è l’unica cosa che conta. Io voglio sempre giocare bene e ottenere il meglio”.

L’ultimo tema è il Mondiale per Club. Partendo dalla sfida con il Manchester City, Yildiz ha commentato: 

“Sarà una bellissima sfida, ma anche una gara molto difficile: tutti conosciamo la storia del City”.

Sulla possibilità di incontrare il Real Madrid agli ottavi:

“Sicuramente vogliamo vincere il girone, ma non importa chi affronteremo dopo. Mi piacerebbe ritrovare Huijsen, ma penserei solo a batterlo. Il Real è forse la squadra più forte al mondo, ma per noi non fa differenza l’avversario”.

Infine un pronostico su chi alzerà il trofeo:

“Non lo so, però una cosa posso dirla: faremo di tutto per essere noi a sollevare il trofeo”.

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