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Pepe: “Cristiano Ronaldo è il miglior giocatore della storia del calcio”

Pepe, difensore e capitano del Porto

Il difensore portoghese ha parlato

redazionejuvenews

TORINO - Il difensore del Porto, Pepe, ha parlato ai microfoni di TNT Sports di vari temi, tra cui Cristiano Ronaldo: "Ammiro molto Cristiano e questo è già noto da Madrid, per me è il miglior giocatore nella storia del calcio. E' riuscito a fare quello che nessuno ha fatto. Ha vinto in Inghilterra, ha vinto in Spagna, in Italia, ha vinto con il Portogallo. Siamo 10 milioni di persone. Era il nostro capitano, molte persone lo criticano senza sapere cosa vuol dire. Una volta mi sono aperto di colpo e lui mi ha detto è pericoloso alla testa. Eravamo in campo con il Real Madrid, quando Casillas mi ha messo ko per ben due volte. In un'occasione Cristiano è venuto a trovarmi al ospedale, perché ha visto che la situazione era grave. Rigore con il Portogallo ad Euro 2016? Basta guardare cosa ha fatto quando ha chiamato João Moutinho per prendere il rigore, la grandezza che ha mostrato in quel momento. Questa è la sua caratteristica. Champions? Sono uscito per un colpo e mi ha detto giocherai perché voglio vincere con te in campo. Io ho risposto va bene, con me vincerai in campo, ma sarò io a passare il turno".

 Cristiano Ronaldo con la maglia del Portogallo

Juve che viene da un pareggio in casa del Torino. Queste le dichiarazioni di mister Pirlo ai microfoni di Juventus Tv: "Purtroppo ci complichiamo le cose da soli: avevamo iniziato bene, eravamo andati in vantaggio, ma ci siamo fatti riprendere. Pensavamo di poter fare un altro tipo di ripresa, ma siamo andati sotto e poi il resto della gara è stato difficile. Stanno capitando un po' troppo spesso errori di concentrazione, dobbiamo migliorare e capire che non si può diminuire l'attenzione neanche un secondo. Abbiamo giocato tante partite ed è normale che manchi un po' di lucidità, ma non possiamo permettercelo. Dopo il secondo gol abbiamo ripreso in mano la partita colpendo un palo, quindi la reazione c'è stata, ma quando si gioca contro squadre che si chiudono, la profondità centrale è difficile da attaccare, quindi siamo costretti ad andare sugli esterni, serve la pazienza di allargare la manovra e attaccare le fasce".