In un’intervista rilasciata ai taccuini de Il Giornale Michel Platini, ex calciatore bianconero, ha parlato del momento societario che sta attraversando la Juventus. Di seguito l’intervista completa:
Platini, che cosa pensa di questa offerta e dell’eventuale trattativa?
«Non penso nulla, anzi sono orgoglioso che John Elkann abbia già respinto l’offerta, la vendita della Juventus è impossibile».
Impossibile, perché?
«Perché la Juventus è la storia non soltanto del calcio italiano ed internazionale, Juventus significa Agnelli, un fenomeno unico, quasi esclusivo che è nato oltre un secolo fa ed è destinato a proseguire».
Dunque?
«Dunque non si possono vendere emozioni, tifosi, tradizione e questo John Elkann lo sa benissimo».
Ma l’offerta è clamorosa: 1,1 miliardo con la promessa di investirne un altro per il rilancio del club.
«Non conosco questi signori che vogliono comprare la Juventus. Il mondo della nuova finanza è tutto da scoprire, studiare con la massima attenzione e la massima prudenza. Ripeto, massima prudenza».
Qual è il suo pensiero sui nuovi investitori nel calcio internazionale?
«La finanza ha preso in mano il football, il potere e i soldi prima di tutto, il resto sembra non contare. Dominano i politicanti, astuti, furbi, servi sciocchi, anche nelle istituzioni calcistiche. Ma la politica è tutt’altra cosa, francamente fatico ad accostarla al calcio».
Pensa che possa esistere una Juventus senza gli Agnelli?
«Non posso prevedere il futuro, ma sono sicuro che John non cederà ad alcuna proposta avanzata da questi soci di minoranza».
Lei ha ancora un rapporto con la Juventus?
«Non posso dimenticare cinque anni meravigliosi per la squadra e per la mia carriera. È stato magnifico il rapporto instaurato con l’Avvocato e con gli altri membri della famiglia».
Come il Pallone d’oro regalato per i 70 anni a Gianni Agnelli con un biglietto augurale “Questo non potrà mai averlo!”.
«Il pallone d’oro è a casa di John. Questa è un’altra testimonianza del rapporto che conserviamo, di stima, di rispetto».
Per i tifosi sarebbe bellissimo il suo ritorno come presidente.
«Me lo chiedono ancora oggi. Ho riflettuto ma la mia famiglia ha priorità su tutto e a settant’anni non posso e non possiamo ricominciare un’altra esperienza anche se il richiamo è forte. Questo non significa che non starò vicino alla Juventus, la Juventus degli Agnelli, la Juventus di John Elkann».