Il giornalista sportivo Ivan Zazzaroni ha scritto in mattinata un editoriale sul Corriere dello Sport, parlando della figura del dg della Juventus Damien Comolli, scelto da John Elkann dopo una corsa a due con Mateu Alemany.
“Campione di diffidenza, per niente incline a coltivare rapporti con la stampa, Comolli è il più noto esponente della sabermetrica applicata al calcio. Discepolo di Bill James […] e Billy Beane, il Nostro ha un percorso professionale estremamente articolato e completo: prima allenatore delle giovanili, poi scout, ds e in seguito direttore tecnico e presidente di club”.
Zazzaroni continua ricordando un’intervista di Comolli a Excellent Leadership Podcast: “Tra le tante cose dette, ricordo: «sono i dati a fare il lavoro per noi»; «tutte le decisioni calcistiche sono basate sui dati. Come reclutiamo allenatori e giocatori, come attacchiamo e difendiamo, come tiriamo, come crossiamo, come pressiamo, persino come ottimizziamo il nostro monte-stipendi. I dati fanno parte della nostra cultura»; «no alla mediocrità. Non sopporto la mediocrità. Se intorno a me ci sono persone mediocri, non possono restare. Non capisco come si possa non essere lavoratori, semplicemente non è nel mio dna»; «per i leader senior cerco persone più intelligenti di me, più esperte, che siano umili e vogliano imparare da me e dagli altri. Cerco persone aperte, trasparenti, inclusive, che abbiano un forte senso etico, che amino lavorare in squadra e non pensino che il calcio sia solo un modo per guadagnare soldi».
Zazzaroni: “Nutro qualche dubbio”
Dopo aver sottolineato la peculiare attenzione del dg francese per il sonno dei suoi giocatori e alcuni suoi mantra («ossessione della vittoria, dati, […], trofei»), Zazzaroni ricorda due esempi chiave per Comolli: “Vincenzo Morabito, già a Torino, e Riccardo Pecini. Il primo è un ex agente (fu lui a realizzare il passaggio di Zola dal Parma al Chelsea) che negli anni 80 aveva fatto il corrispondente dalla Scandinavia del Guerin Sportivo. Alcuni lo descrivono come un abile stratega, un negoziatore spietato ma efficace; altri lo considerano un personaggio controverso. Pecini invece è stato scout, ds, mediatore: mentre era dipendente di Sampdoria e Empoli fu oggetto di un’inchiesta giornalistica di calciomercato.com che rivelò alcuni conflitti di interessi delle società fondate con terzi, la Studio Fut srl e la Sporting Club Spes Limited. Non ultima nel 2024 la collaborazione per lo scouting del Torino tramite la sua agenzia”.
La conclusione di Zazzaroni, però, contiene, dei dubbi: “…qualcosa con gli algoritmi è andato storto: i passaggi finitezza, definitezza, input, output e eseguibilità non rispondono alle istruzioni utili all’obiettivo. Nessuno dei sopraccitati dirigenti pare possedere le skills richiamate da Comolli. Se si vuol stare al gioco occorre forse uniformarsi a queste regole? Sul fatto che sia un “calcio” migliore nutro qualche dubbio“.
