Juventus, il ricordo dell'ultima vittoria in casa del Como

Juventus, il ricordo dell’ultima vittoria in casa del Como

Il sito ufficiale della Juventus ha pubblicato una nota sui bianconeri, parlando anche della partita con il Como.

Il sito ufficiale della Juventus ha pubblicato una nota sui bianconeri. Ecco il comunicato: “La Juventus torna a giocare allo stadio Giuseppe Sinigaglia di Como a distanza di 37 anni dall’ultima volta, nel match in programma per venerdì 7 febbraio alle ore 20:45 e valido per la 24^ giornata di Serie A. Già, l’ultimo incrocio in campionato disputato sulle rive del lago cornice del romanzo di Alessandro Manzoni e decantato da altre decine di scrittori e poeti risale al 9 ottobre 1988 – un’altra epoca calcistica, a distanza dalla quale Juventus e Como si sono riaffrontate sì in Serie A nella stagione 2002-03, ma non in Lombardia.

La partita del 22 febbraio 2003 (vinta 1-3 dalla Juventus con lo zampino dei vari Nedved, Di Vaio e Camoranesi) si disputò infatti allo stadio Leonardo Garilli di Piacenza – campo neutro a seguito della squalifica per quattro giornate di quello casalingo del Como, dopo il tentativo di invasione da parte dei tifosi durante un Como-Udinese prenatalizio.

UNA TRATTATIVA DI MERCATO “A CAVALLO” DEL MURO Autunno 1988 quindi, a un Muro di Berlino di distanza da oggi – anche se, quella barriera fisica e culturale si stava già sgretolando: ne era dimostrazione infatti l’arrivo in bianconero in quell’estate di Oleksandr Zavarov; primo sovietico a giocare in Serie A dopo decenni di tensione tra il blocco Occidentale e quello Orientale, tra due modi di intendere il calcio, lo sport e la vita.

Un disgelo che stava avendo inizio grazie alla Perestrojka – alla nuova politica di apertura verso l’Occidente da parte di Mikhail Gorbaciov, tanto da portare la Juventus a trattare l’acquisto di uno dei giocatori più talentuosi del mondo sovietico. Per riuscirci, Giampiero Boniperti trascorse ore e ore al telefono con i rappresentanti del governo nel mondo sportivo e riuscendo così a convincerli della bontà dell’operazione.

Rimaste storiche invece le condizioni dell’ingaggio, stando a quanto raccontato dalla stampa dell’epoca – con una retribuzione ridotta per un giocatore di quello spessore: a dettare le cifre infatti era il governo centrale dell’Unione Sovietica, che prevedeva che tutti i lavoratori dovessero guadagnare la stessa cifra. Per questo motivo il contratto di Zavarov era di soli 1.200 dollari al mese (circa un milione e 650mila lire, nella conversione del 1988), con l’aggiunta dell’opportunità di disporre di una FIAT Duna per i suoi spostamenti in città – diventata un po’ l’immagine simbolo della non fortunata avventura del giocatore ucraino in bianconero”.

Le altre informazioni

Verza con Cabrini

“ZAVAROV FA IL SUO ESORDIO CON LA JUVE IN SERIE A… A COMO Zavarov viene investito da subito di un altro compito semi-impossibile da portare a termine: diventare il nuovo Michel Platini, l’erede del campione francese ritiratosi 12 mesi prima a soli 32 anni. Un’etichetta ben più pesante di quel “CCCP” con cui i tifosi bianconeri avevano imparato ad apprezzarlo a metà anni ’80, quando si era messo in mostra ai Mondiali del 1986 e agli Europei del 1988 (chiusi al secondo posto, dietro soltanto all’Olanda di Gullit e Van Basten). Insomma, una stella del calcio mondiale sbarcata a Torino, calata in un contesto totalmente nuovo e chiamato a compiere un salto tutt’altro che semplice.

Per quello, il 9 ottobre 1988 – prima giornata del campionato 1988-89 – tutti i riflettori non potevano che essere puntati su di lui (che con la Juventus aveva già esordito nella sfortunata sconfitta di Coppa Italia contro l’Ascoli a settembre). Una partita, quella contro il Como invece, iniziata nel migliore dei modi: dieci minuti e già due gol per i bianconeri, a segno dopo 180 secondi con De Agostini proprio su imbeccata di Zavarov.

Passa poco, i padroni di casa sono frastornati e il raddoppio della Juventus lo segna Laudrup, per mettere in discesa la prima gara stagionale, chiusa poi a cavallo della mezz’ora da Buso, con la Juventus che cala il tris e si regala la prima vittoria di Dino Zoff sulla panchina bianconera (dopo aver a lungo difeso la porta juventina). Una gara e un mondo lontano, nel quale la Juventus tornerà ad affacciarsi venerdì sera – nella speranza di veder riflesso lo stesso, rotondo, risultato”. Intanto ecco le parole di Kelly<<<

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