Parola a Stefano Tacconi. Un gruppo degli Juve Club di Andria e Barletta, capitanata dal referente per la Puglia Fabio Attimonelli e dal presidente Gino Zagariam, è stato ricevuto all’ospedale fondato da Padre Pio. Tuttosport ha riportato le parole espresse dall'ex portiere della Juventus: "Mi hanno scritto numero 1, ma sono anche loro dei numeri uno". Tacconi è legato agli Juve Club di Andria e Barletta: nel 2013 era stato l’ospite d’onore alla festa per i dieci anni di fondazione, ed è rimasto in contatto con loro. Nei mesi successivi dopo il grave malore che ha colpito l'ex portiere, il club è rimasto vicino alla famiglia che, tramite il figlio, è sempre rimasto aggiornato sullo stato di salute del padre.


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Juve, Tacconi: “Puntare su Vlahovic e Chiesa, ora possono esplodere”
Il consiglio su Chiesa e Vlahovic
—Nonostante Tacconi non abbia potuto assistere al match tra Udinese e Juventus, spiega il referente della Puglia, l'ex portiere bianconero ha voluto sapere subito cosa è successo durante il match di Serie A. Ecco le sue parole: "Purtroppo lui non ha potuto vedere la partita, ma noi domenica a Udine c’eravamo. Così gli abbiamo raccontato come è maturata la vittoria, gli abbiamo detto di una Juventus che ha giocato in maniera assai diversa rispetto all’ultimo anno. Per carità, era la prima giornata, ma si è compiaciuto della novità. Le sue curiosità? Ci ha chiesto soprattutto di Vlahovic e di Chiesa. Per lui il club deve puntare su di loro, se hanno superati i problemi fisici possono finalmente esplodere, trattenerli equivarrebbe a due acquisti di livello eccelso".
L'incontro con Tacconi
—All'incontro, ha raccontato Attimonelli, la delegazione ha srotolato davanti all’ex portiere della Juventus lo striscione “Tacconi uno di noi”: "Gli abbiamo regalato anche una sciarpa personalizzata con la scritta “Lotta e non mollare mai”, come ha fatto sia lui sia la Juve. Poi gli abbiamo portato dei prodotti tipici della nostra terra, olio extra vergine, simbolo della città di Andria, i taralli e le pesche percoche, così buone che se n’è mangiato subito due. ha voluto sottolineare che sta alla grande e che parla ancora. Prima di rientrare a casa a Milano vuole fare un giro in Puglia. Se fosse stato per lui, sarebbe uscito con noi e sarebbe venuto ad Andria. Scalpita perché è stufo, comprensibile visto che è da quasi un anno e mezzo ricoverato in ospedale".
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