Juventus, Di Gregorio: "Qui per vincere il Mondiale per Club"

Juventus, Di Gregorio: “Qui per vincere il Mondiale per Club”

Il portiere bianconero ha parlato alla Gazzetta dello Sport del Mondiale per Club e dell'impatto di Tudor alla Juventus.

Il portiere della Juventus Michele Di Gregorio è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport riguardo a diversi temi, su tutti il percorso dei bianconeri nel Mondiale per Club e l’impatto avuto da Igor Tudor nel club bianconero.

Riguardo alle ambizioni della Juventus nella competizione e all‘ottimismo che si respira, Di Gregorio ha dichiarato:

“Quando sei alla Juventus l’unico pensiero è vincere sempre. Dopo due vittorie nelle prime due partite del girone penso sia ancora più giusto crederci. Siamo qui per onorare al meglio la manifestazione e, siccome siamo la Juventus, anche per vincerla”.

Ottimismo e fiducia quindi, fattori a cui sembra aver contribuito anche la qualificazione in Champions League, ottenuta all’ultima giornata in casa del Venezia:

“Credo che l’obiettivo del quarto posto fosse il minimo in campionato, ma si era complicato e a quel punto tutto è più difficile. Però siamo riusciti a compattarci come squadra, con idee chiare, nette. E dopo aver conquistato la qualificazione alla Champions siamo venuti in America a giocarci questa competizione importante e bellissima contro le squadre migliori del mondo. È inevitabile avere una carica in più”.

Igor Tudor, allenatore della Juventus

Le parole di Di Gregorio su Tudor

Spazio poi per parlare del tecnico della Juventus Igor Tudor, che ha sostituito a fine marzo Thiago Motta. Il croato, secondo Di Gregorio, ha avuto il pregio di saper arrivare al cuore dei giocatori:

“Al di là dei discorsi e degli aspetti tattici, sempre importanti, Tudor è stato bravo soprattutto a toccare le corde giuste della squadra a livello emotivo. Quando è arrivato alla Juventus a fine marzo, noi venivamo da due sconfitte pesanti ed era difficile rialzarsi. Ma lui è riuscito”.

Per quanto riguarda la mano di Tudor nei meccanismi della squadra, Di Gregorio ha detto:

“Tudor ci ha chiesto aggressività, tantissima corsa, intensità ed è quello che ci permette tuttora di stare bene in campo. Tanto nel debutto al Mondiale quanto contro il Wydad ho visto una squadra messa bene in campo e a livello fisico per 95 minuti”.

Aggressività che inevitabilmente si riflette anche sul modo di Di Gregorio di stare in porta:

“L’aggressività e l’andare in avanti sono le caratteristiche fondamentali che l’allenatore ci ha trasmesso fin dal primo allenamento. Siamo una squadra viva e aggressiva, tutti stanno alti e anche il portiere deve coprire più spazi. Tudor mi coinvolge nella manovra e a livello caratteriale”.

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