di Fabio Marzano
TORINO – Dopo lo stop casalingo contro il Sassuolo, la Juventus dovrà riscattarsi immediatamente già nella delicatissima trasferta di Roma contro la Lazio. I biancocelesti dal canto loro, vorranno confermare di essere la terza forza del campionato e proprio per questo ci si aspetta una partita ricca di emozioni. Ad analizzare quella che sarà la gara dell’Olimpico, è stato un grande ex laziale Marco Ballotta che, ha cortesemente rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva alla nostra redazione.
Chi secondo lei sarà la favorita tra Lazio e Juventus?
“E’ fuori discussione che la Juve ha dei giocatori che ti possono risolvere la partita da un momento all’altro, anche giocando male. Questa è la forza delle grandi squadre che, anche non giocando benissimo riescono a vincere le partite e la differenza la fa anche questo. Invece altre squadre devono giocare per forza al 100% per ottenere un risultato contro le grandi. E’ ovvio anche che nel turno casalingo, quindi in questo caso la Lazio, hai il pubblico dalla tua parte e questo ti aiuta tantissimo, poi la Lazio sta attraversando un grande momento. Sarà sicuramente una bella partita, poi ci si aspetta sempre la prima vera battuta d’arresto della Juve”.
Lei intravede la mano di Sarri dietro al lavoro della squadra?
“Secondo me si. Inizialmente ci vuole sempre un pò di pazienza, adesso una fisionomia la Juve ce l’ha. e il lavoro svolto da Sarri sta maturando i propri frutti. Sta attraversando questo momento di crescita e si cominciano a intravedere le sue idee. Poi ha dei giocatori rinati come Dybala, al quale ha ridato lo stimolo giusto e al momento è quello che alla Juve fa la differenza piu di chiunque altro. Ronaldo non è al 100% ma ha anche altri giocatori che possono, non dico prendere il suo posto perche è difficile, ma fare la differenza si. E’ la forza delle grandi squadre quella di avere 22 o 23 giocatori titolari anziché 12 o 13, se non gioca uno gioca l’altro e quelli che entrano possono prendere il posto da titolare tranquillamente. La Juve secondo me è superiore a tutte le altre anche quest’anno, l’Inter sta tenendo il passo ma sempre a fatica e appena mollano un attimo si trovano subito dietro. A livello di forza e di giocatori la vedo ancora superiore alle altre”.
Credi che la Lazio riesca ad entrare in Champions quest’anno?
“Gia l’anno scorso a mio avviso poteva entrarci. Purtroppo ha avuto un andamento troppo altalenante di risultati e di prestazioni che non gli hanno consentito di accedervi. Aveva troppi alti e bassi e non aveva la continuità dei risultati. Quest’anno invece è tutto un altro discorso, sta facendo vedere partita dopo partita che sta crescendo e sta avendo una grande dimostrazione di forza. C’è una mentalità migliorata, togliendo tanti errori visti nello scorso anno, con i giocatori in crescita i risultati stanno venendo e la fiducia aumenta. Può fare il risultato ovunque, può essere l’anno giusto perchè è concentrata e motivata al punto giusto”.
Tornando indietro allo scudetto del 99/2000, voi vi aspettavate un crollo dei bianconeri nelle ultime giornate? Cosa avete provato?
“La svolta fu la vittoria a Torino. Li i hai avvicinati e vincendo quella patita abbiamo trovato una forza interiore mai avuta prima. Stava sempre alla Juve perdere terreno perche eravamo dietro, però noi dal canto nostro sapevamo che dovevamo vincerle tutte se volevamo vincere lo scudetto, sperando poi in qualche passo falso dei bianconeri. Questo è avvenuto fortunatamente per noi, ma dimostra il fatto che non abbiamo mai mollato, anche nella stagione precedente, avevamo una rosa importante ma non di 22 o 23 giocatori. L’anno prima ancora abbiamo perso la finale di Coppa Uefa con l’Inter, ma perche eravamo arrivati alla fine stremati, dopo aver combattuto su tutti i fronti. Tornando all’anno dello scudetto, ce lo siamo meritato perche avevamo una squadra superiore”.
Pensi sia difficile gestire un campione come Ronaldo in situazione del genere?
“Io penso che sia tutto un discorso di intelligenza da parte di tutti. Ronaldo non sta attraversando uno dei suoi momenti migliori, però quando gioca è sempre da tenere in considerazione. Può avere il suo momento di calo come può capitare a tutti, anche ai fenomeni ci sta, magari non per un cosi lungo periodo però certi momenti li attraversi, non penso sia a fine carriera. Non ha mai attraversato un momento del genere è capitato adesso e deve esserci fiducia totale, non ci si può aspettare sempre che lui risolva le partite sennò diventa deleterio. Ci meravigliamo se fa due o tre prestazioni di fila non all’altezza, perche da lui ci si aspetta sempre il massimo. E’ un uomo anche lui”.
Parlando di portieri, secondo lei Perin deve cambiare aria gia a gennaio per le qualità che ha?
“Io penso proprio di si. Prima magari non era andato via perche aveva questo problema alla spalla, non era al 100%, ma se ora è apposto deve andare a giocare. Se fai il terzo o quarto portiere sei fuori da tutti i giochi, il giro della Nazionale lo ha gia perso, se non giochi si dimenticano facilmente di te, ma anche professionalmente non giocare per un giovane, penso che sia assurdo, soprattutto uno con quelle qualità. Deve giocare, deve dimostrare, deve farsi notare per far riemergere il suo valore che è di altissimo livello, cosi va nel dimenticatoio. Io non avrei mai fatto la scelta di andare a fare il secondo alla Juve gia quando venne a Torino all’inizio, al massimo stai li un anno, vedi com’è e poi se non va cambi aria, visto che la Juve ha due mostri sacri davanti a lui”.
Qual’è il segreto per giocare oltre i 40 anni?
“Non c’è un segreto. Proviene tutto dalla testa e dalla voglia di fare, se ti diverti ancora a fare l’allenamento anche a 40 anni e hai ancora voglia di fare, questo è lo stimolo che ti fa continuare, se invece ti annoi durante l’allenamento e non hai piu voglia di migliorare o di farlo, vuol dire che ti si è spenta la luce e dopo fai fatica ad andare avanti. Io l’ultimo anno ho giocato quasi 50 partite tra Champions e campionato e stavo ancora bene, avrei fatto un altro anno ma va bene cosi, sono contento di quello che ho fatto. E’ lo stimolo di sentirti importante all’interno della squadra, tu per loro ma anche loro per te. Per Gigi è indubbio che se cala un pò, un giocatore come lui che ha vinto tutto, calare un attivino per lui sarebbe deleterio e non sentendosi piu all’altezza della situazione, smetterebbe il giorno dopo, sono convinto”.
Ringraziamo gentilmente Marco Ballotta per la sua disponibilità.