Serie A, Vanoli saluta il Venezia: "Sempre nel mio cuore"

Serie A, Vanoli saluta il Venezia: “Sempre nel mio cuore”

Paolo Vanoli lascia il Venezia
Paolo Vanoli lascia il Venezia con una lettera: l'allenatore dedica il suo commiato ai giocatori, alla società e ai tifosi arancioneroverdi

Paolo Vanoli non sarà il condottiero della neopromossa Venezia in Serie A, l’allenatore e il club arancioneroverde hanno raggiunto un accordo con il Torino per la rescissione del contratto. Ufficializzata l’operazione, il tecnico ha voluto salutare ambiente e pubblico con il quale ha condiviso la cavalcata della promozione.

La lettera di Vanoli

“In questo anno e mezzo ho vissuto e condiviso con tutti voi innamorati del Venezia, emozioni intense, gioie e dolori, vittorie e sconfitte. Ho visto la vostra passione, il vostro sostegno incondizionato e la vostra dedizione alla maglia arancioneroverde. Mi hanno permesso di crescere e di migliorarmi come allenatore e come uomo. Voglio ringraziare di cuore i miei calciatori, che hanno dimostrato impegno, sacrificio e professionalità in ogni partita, raggiungendo traguardi impensabili e regalandoci momenti di gioia e orgoglio.  Grazie anche al Presidente  e ai dirigenti, che hanno creduto in me e mi hanno dato l’opportunità di allenare questo club. Un sentito grazie anche allo staff e ai dipendenti del club, che sono sempre stati al mio fianco. Infine un posto speciale va a voi, meravigliosi tifosi, che mi avete cresciuto quando ero giocatore e sostenuto in questo indimenticabile traguardo da allenatore . Ci avete sostenuto con il vostro tifo e il vostro affetto. Siete stati il motore e il cuore pulsante di questa incredibile avventura, e senza di voi non saremmo mai arrivati così lontano. Vi porterò sempre nel mio cuore e nei miei ricordi, e spero che anche voi conserviate un posto speciale per me. Vi auguro tutto il bene del mondo per il futuro e vi invito a continuare a sostenere il Venezia con la stessa passione e l’amore che avete dimostrato fino ad oggi. Grazie di cuore per tutto, Paolo Vanoli”.

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