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Benatia: “Alla Juve cultura del lavoro incredibile, vincono da tanti anni per questo”

Mehdi Benatia

Il giocatore ha parlato

redazionejuvenews

TORINO - L'ex difensore della Juventus oggi in Qatar Medhi Benatia, ha parlato intervistato dai microfoni di Centro Suono Sport.

QATAR - “Io e la mia famiglia stiamo molto bene qui. Un mese fa abbiamo terminato il campionato che era stato bloccato a causa del coronavirus. Per il momento sono felice in Qatar”.

ITALIA - “Certo che mi manca, seguo solo il calcio italiano perché il resto non mi interessa. Guardo tutto, mi manca il paese, si sa che mi sono sempre trovato bene, come modo di vivere l’Italia è un paese che apprezzo particolarmente”.

DIFFERENZE - “Alla Juventus c’è una cultura del lavoro incredibile, dal primo giorno ho capito che si sarebbe dovuto correre e lavorare tantissimo ed è per questo che vincono da tanti anni. Il Bayern Monaco è una società serissima, la loro organizzazione è perfetta. A Roma sicuramente c’è molta più passione, si respira l’amore dei tifosi. È una cosa bellissima e per questo la Roma meriterebbe di lottare ogni anno per i primi posti”.

ROMA - “Da quando ho lasciato la Roma ad ogni sessione di calciomercato c’è stato un approccio per tornare in giallorosso. Anche quando ho lasciato la Juve due anni fa avevo parlato con la Roma, ma i bianconeri chiedevano tanti soldi ed era difficile per le squadre della Serie A. Ho aspettato fino all’ultimo la chiamata della Roma. Stavo benissimo nella Capitale, ho comprato casa dopo tre mesi, per me era il paradiso. Io mi alleno sempre al massimo, non sono venuto in Qatar a prendere il sole, se domani dovessi avere un’opportunità per aiutare la Roma risponderei certamente”.

SERIE A - “Vedo l’Inter molto rinforzata, l’anno scorso ha fatto un bel percorso poi è crollata alla fine. Vedo bene anche il Milan, Maldini e Massara stanno facendo un gran lavoro. La conferma di Ibra è stata importantissima, hanno preso Tonali, Bennacer sta facendo bene. Poi ovviamente spero che la Roma farà un grande campionato, perché per me le grandi squadre italiane sono queste”.