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Veloso: “Ronaldo ha sempre detto sarebbe diventato il migliore. Non sono stupito da Pirlo”

FERRARA, ITALY - JANUARY 05: Miguel Veloso of Hellas Verona in action during the Serie A match between SPAL and Hellas Verona at Stadio Paolo Mazza on January 5, 2020 in Ferrara, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Il calciatore del Verona ha presentato la partita in programma questa sera contro la Juventus

redazionejuvenews

Questa sera la Juventus è attesa dalla sfida contro l'Hellas Verona al Bentegodi, valida per la ventiquattresima giornata del campionato italiano. Gli uomini di Andrea Pirlo, in totale emergenza viste le molte assenze, cercheranno la vittoria questa sera, per accorciare le distanze in classifica in attesa delle partite di Milan e Inter. A presentare la sfida di questa sera ci ha pensato il centrocampista del Verona Miguel Veloso, intervistato dai microfoni di Tuttosport.

"Cristiano, a livello di leadership, ha compiuto il salto di qualità nel trionfo a Euro 2016. Io mi sono fermato alle qualificazioni, quell’anno, ma anche da fuori era chiara la sua importanza come fuoriclasse e trascinatore. Ai miei figli di Ronaldo racconterei qualche episodio degli anni trascorsi con lui nell’Accademia dello Sporting. Cristiano arrivava da un’isola, Madeira, e aveva talmente tanto talento che giocava sempre con quelli più grandi. Ma soprattutto già allora aveva una mentalità incredibile: ripeteva a tutti noi ragazzi che un giorno sarebbe diventato il numero uno. Noi spesso ci mettevamo a ridere: vedevamo quanto fosse forte, ma era difficile pensare potesse fare tutto quello che poi ha fatto. Ha avuto ragione lui. Questo è Cristiano, uno che se si mette in testa una cosa la raggiunge."

"Sul fatto che diventerà il miglior bomber di tutti i tempi non ho dubbi: ci riuscirà al cento per cento. Fidatevi di me: un altro Cristiano non ci sarà più nella storia del calcio. Mbappè e Haaland sono giovani e fortissimi, ma se arrivare in alto è difficile, mantenersi lo è ancora di più. Per loro, e per chiunque , non sarà facile avere la continuità di Cristiano. Lui è come Jordan, una leggenda. Auguro a Cristiano di riuscire a conquistare la Champions anche con i bianconeri, ma almeno per quest’anno la vedo dura. A meno che Cristiano non azzecchi una serata magica delle sue, la vedo dura. Il Porto è una squadra tosta nel dna, proprio come il suo allenatore Sergio Conceiçao. Un pronostico? Si qualificano i portoghesi. A prescindere da chi passa, è il Bayern la grande favorita: i tedeschi hanno un’intensità superiore a tutti e possono ripetere il trionfo del 2020."

"Con Ronaldo più che giocarci dei premi, avevamo la regola che chi perdeva la gara di punizioni serviva il pranzo agli altri. Di solito le sfide erano tra me, Cristiano, Nani e Moutinho. Sinceramente non ricordo nemmeno una sconfitta di Cris. Anche perché, a calcio come a ping pong, se anche perdeva una volta, il giorno dopo ti veniva a bussare in camera per la rivincita e ti batteva. È sempre stato super competitivo, in tutto. Quello che faceva rosicare di più Cristiano era perdere con Nani. È strano abbia segnato solo una punizione alla Juve, perché Cris è molto bravo a calciarle: ma io sono meglio di lui. Conoscendo la sua mentalità, si starà allenando tantissimo sulle punizioni. Speriamo non si sblocchi contro di noi, ma soltanto dalla partita dopo."

"Alla Juve mancheranno tanti campioni, ma altrettanti saranno in campo. Con la Juventus, proprio come ripete Juric, non puoi permetterti nemmeno un secondo di distrazione altrimenti è facile essere puniti dal mio amico Cristiano. Dovremo approfittare delle loro assenze per provare a vincere come lo scorso anno."

"Allenare è un pensiero che ho per il futuro, ma adesso mi sento ancora giocatore. Mi alleno e mi curo per continuare in campo. L’età, se sei motivato, è soltanto un numero. Guardate Cristiano: ha 36 anni, ma farà la differenza ancora per diverse stagioni. Per quanto riguarda Pirlo, non sono stupito: da giocatore, oltre a essere straordinario, aveva una grandissima personalità. Da allenatore è uguale: anche perché se non hai un carattere forte come il suo, difficilmente accetti di partire ad allenare dalla Juventus."

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