Igor Tudor ha analizzato il successo sull’Inter ai microfoni di Dazn. Le sue dichiarazioni:
Che cosa prova dopo il primo Derby d’Italia vinto da allenatore?
“C’è tanta gioia. È stata una gara folle, particolare, con molti gol e continui ribaltamenti. Battere una squadra così forte, piena di giocatori di altissimo livello, non è mai semplice. Bravi tutti. È la terza di campionato, ne restano 35.”
Ci riporti al momento in cui ha scelto di inserire Adzic: com’è nata l’idea?
“Più che un lampo, è il frutto di 5-6 mesi di lavoro. Da quando siamo arrivati crediamo molto in lui: abbiamo provato a cambiare alcune sue abitudini che non ci convincevano e lui ha accettato alla grande. Ha qualità importanti: tutta la settimana stava benissimo e già pensavo di buttarlo dentro. Ha un tiro raro, davvero di livello. Gamba, corsa, umiltà. Questo gol deve dargli ancora più motivazione per continuare a lavorare.”
Anche l’Inter ha fatto una grande partita e vi ha messo in difficoltà.
“Sono d’accordo. Prima delle partite si mettono etichette, ma in sfide così si azzera tutto. Come ha detto il loro allenatore, loro hanno una qualità enorme, da livello mondiale. Noi non abbiamo fatto la gara che potevamo sul piano del gioco e del pressing, ma la voglia non è mai mancata, nemmeno da parte di chi è entrato. Dire se sia meritata o no… forse un pareggio sarebbe stato giusto. Ma il calcio è questo.”
Rivediamo il suo gol nel Derby d’Italia da calciatore: più gioia allora o oggi?
“Da giovane erano emozioni diverse. Oggi, per come si era messa, devo ancora metabolizzare tutto. Comunque bello, soprattutto per i ragazzi: una partita davvero pazzesca.”
La partita di Yildiz e la sua posizione?
“Abbiamo lavorato con un rombo: l’idea era pressare più alti, ma non l’abbiamo fatto bene e ci siamo abbassati troppo in fretta. Volevamo tenerlo nella zona centrale per trovare spazi, e li ha trovati.”
Le piace vederlo lì?
“Sì, perché i giocatori forti devono stare vicino alla porta, meno larghi e più centrali. Finora abbiamo giocato in modo diverso, ma ora dobbiamo adattarci: abbiamo tre attaccanti centrali. Dobbiamo capire cosa sia meglio per il collettivo e sfruttare la rosa. Oggi sono entrati due attaccanti e nel finale abbiamo giocato in modo un po’ ibrido. È bello vincere anche senza fare la miglior partita, se così si può dire.”