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Tebas: “La partenza di Ronaldo ha influenzato la Liga. Haaland e Mbappè…”

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Il presidente della Liga ha parlato del futuro del campionato

redazionejuvenews

La Juventus tornerà oggi in campo, per allenarsi in vista del derby in programma alla ripresa del campionato, con i bianconeri che affreneranno il Torino in una partita da vincere, per riprendere a correre dopo lo stop arrivato contro il Benevento nell'ultima giornata di campionato, che ha visto i bianconeri uscire sconfitti dalle mura di casa dell'Allianz Stadium per 0-1. Un momento difficile per la squadra di Andrea Pirlo, fuori dalla Champions League e quasi fuori dalla lotta per il campionato, con una Supercoppa già in bacheca e la finale di Coppa Italia da disputare a maggio contro l'Atalanta.

In estate poi i bianconeri andranno incontro ad un processo di rinnovamento profondo, che proseguirà quello iniziato la scorsa estate, nel tentativo di ringiovanire e dare nuova linfa ad una squadra che da 9 anni di fila domina in Italia. Andrea Pirlo lo farà con tutti i suoi campioni, a partire da Cristiano Ronaldo, sul quale sono girate tante voci ma che per il vicepresidente Pavel Nedved ha confermato in bianconeri anche per il prossimo anno.

Del portoghese ha parlato il presidente della Liga Spagnola Javier Tebas, che ha volto lo sguardo al futuro del campionato spagnolo: "Dopo la partenza di CR7 in che modo potrebbe influenzare la Liga la partenza di Messi? Neymar è andato e non ho visto il campionato francese inserito nella super élite. Ronaldo è andato in Serie A, che sta per annunciare un report sugli ultimi mesi dove annuncerà una perdita di 150 milioni su 350. Haaland e Mbappé in Spagna? Per giocare a golf, sì. Non so come potrebbero, facendo magie? Una squadra come il Barça deve vendere molti giocatori prima di acquistare una stella. E insieme al Real sono gli unici che possono permettersi queste cifre. Escludo acquisti top in estate, potrebbero esserci solo in caso di addii eccezionali. Non si può dire che Mbappé e Haaland arriveranno, che Messi resterà. La crisi è globale".