Michel Platini, ex calciatore della Juventus, ha detto la sua sui bianconeri. Ecco le sue parole a La Stampa: “Il futuro? Mai immaginato: anche da giovane ho solo accettato il destino. Nemmeno da calciatore. Ho sempre accettato il destino. Intanto perché era una delle poche cose che non poteva avere. La Juve mi ha reso un grande, era un giusto omaggio al Capo, mi ha fatto conoscere nel mondo, giusto che lo donassi al Capo. Boniperti? Un calciatore non può ricordare nulla di carino perché era freddo come ogni bravo uomo azienda, tirava sui contratti. Oltre le battute, ricordo un dirigente illuminato e vincente: Boniperti era la Juventus, e con Trapattoni in panchina componevano un binomio straordinario, importantissimo per il nostro club e per tutto il calcio”.
Sull’Heysel

“L’Heysel è stata una pagina tragica e per me, come per te, è complicatissimo parlarne. Mi fa stare malissimo pensare che alcuni tifosi venuti a vedermi non sono più tornati a casa. Avevo solo 32 anni, ma la benzina era finita. L’ho capito in una gara contro la Sampdoria: ero in vantaggio di cinque metri e mi trovai cinque dietro”. Intanto ecco le parole di Marotta<<<