Dal prossimo anno, molto probabilmente, i direttori di gara seguiranno un modello all’inglese. Ciò vuole dire che si staccheranno dall’AIA -a cui dovrebbero restare la Serie C e tutte le categorie dilettantistiche e giovanili- e confluiranno in una società a sé stante, finanziata dalla FIGC e dalla Lega di Serie A e di Serie B.
Esattamente quello che avviene oggi in Inghilterra, con la PGMOL (Professional Game Match Officials Limited) che dal 2001 gestisce gli arbitri di vertice dei campionati britannici. Questo è quanto emerso dal confronto fra il presidente Gravina e i rappresentanti arbitrali: Guida (arbitri in attività), Mazzoleni (VMO, i Var professionisti) e Meli (assistenti) per cercare di disinnescare una situazione che si stava facendo delicata.
L’avvio è fissato, nelle intenzioni, il primo luglio 2026. Gravina, durante la riunione, ha portato diversi esempi per argomentare il suo progetto, realtà simili esistono già in Inghilterra e anche la Germania sta pensando a qualcosa di simile. Bisogna rispondere a nuove esigenze di professionalizzazione e responsabilizzazione attese da società, tesserati e arbitri stessi, che giustamente chiedono più soldi.
Lega di A e B saranno chiamate a partecipare anche dal punto di vista economico: ref cam, announcement, tanto per fare un esempio, ma gli arbitri prendono sempre gli stessi soldi. Che a confronto degli altri attori di una partita sono pochissimi.