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RIVIVI IL LIVE| Juve-Pafos, le parole di Spalletti e Kalulu alla vigilia

Alla vigilia della gara di Champions League contro il Pafos, club cipriota, sono intervenuti nella consueta conferenza stampa il mister della Juve, Luciano Spalletti e Pierre Kalulu. Ecco le parole del tecnico: “Il Pafos è una squadra tosta, ha molti brasiliani e portoghesi che sanno giocare a calcio. Ha fatto brutta figura solo con il Bayern, poi ha preso pochissimi gol nonostante abbia disputato partite di alto livello contro avversari top.

Sono una squadra molto tignosa da un punto di vista fisico, molto vogliosa sul metterla sul duello individuale. Hanno organizzazione sui calci piazzati, e qualità da vendere soprattutto nei due giocatori che giocano alle spalle della punta. Dobbiamo essere bravi a non subire ripartenze, loro ti vengono addosso provando a intimorirti, poi se esci dal pressing si mettono bassi e hanno la capacità di ribaltare l’azione.

I numeri sono quelli non desiderati al momento, sia al livello di risultati che di individualità. Ora ho più conoscenza dei calciatori che ho a disposizione e per me è fondamentale. Poi vedo che sono migliorate alcune cose. Non siamo bravi a ripeterle spesso dentro la partita queste cose che loro hanno, ma sono lì nelle condizioni di essere prese.

Le dobbiamo fare di più e riconoscere di più. Ho visto fare belle giocate e buone cose ai nostri attaccanti. Nei 3 gol che abbiamo visto domenica abbiamo fatto un bellissimo gol, per cui se fai quelle cose lì è segno che ce l’hai un po’. L’essenziale è riproporle più spesso.

Ho le stesse intenzioni e certezze di quando ho accettato di venire a fare l’allenatore della Juventus. Li vedo migliorare in allenamento, più li vedo e più ho a che fare con loro, più mi arrabbio e tranquillizzo allo stesso tempo. Mi fanno stare sull’ottovolante, a volte rido e altre strillo.

Poi vedi alcune cose e pensi che si ripeterà più volte, invece poi si va ad annullarla e ripartire da capo. Per me non cambia e non cambierà niente, non cambierò da un risultato o dall’atteggiamento. Le cose si affrontano e si cerca di trovare la spiegazione a ciò che è avvenuto.

Dal mio punto di vista Thuram è un calciatore forte, che ha giocato bene anche domenica. Ne abbiamo bisogno, è un calciatore che ha quello strappo con la guida della palla che dovrebbe migliorare anche senza palla perché può creare spazi alla squadra. Professionista top, a me piace totalmente. Però poi in alcuni momenti durante la partita si hanno momenti migliori e altre peggiori, però a Napoli ha giocato una buona partita.

Bremer e Rugani saranno convocati e domani saranno in panchina. Li aspetto a braccia aperte. Non so dirle se saranno della partita oppure no. Domani si alleneranno se non entreranno quei 10-15 minuti, poi si aumenta il livello per poter fare discorsi differenti.”

Stuzzico alcuni giocatori? Partiamo da Yildiz. Probabilmente l’ho detta male o avete capito male. Volevo intendere che c’è molto del potenziale che ha lui che è da vedere e che voi non avete visto. Anche se lui ce la sta mettendo tutta e cresce di gara in gara, ha dei margini di miglioramento che sono incredibili per quella che è la mia visione.

Sono un po’ le stesse cose che dicevo a Kvaratskhelia appena l’ho conosciuto, lui può diventare davvero un calciatore di livello super top. Delle cose le sta già facendo ma in allenamento se ne vedono molte di più. Per cui tutto a posto. Senza attaccanti a Napoli? Non era per pungolarli ma per voler vincere la partita.

Sono andato a giocare in quella maniera perché ero convinto che fosse il sistema giusto, poi non ho avuto il risultato che volevo. Naturalmente ho delle responsabilità. Chiedo a Kalulu: che cosa ho detto appena siamo rientrati nello spogliatoio?Kalulu: “Che non ci ha messo nelle giuste condizioni per dare il meglio.”

Riprende la parola Spalletti: “Con queste scelte vi ho danneggiato, gli ho detto. Pensavo che venisse fuori una partita aggressiva e fanno così, ti vengono addosso forte. E pensavo che il centrocampista in più li costringesse a cambiare la linea difensiva. 

Ora conosco meglio la squadra. Quando sono arrivato le partite erano così vicine che averli tutti per fare un allenamento è difficilissimo. Ieri ho avuto quelli che non avevano giocato, oggi uguale. È difficile avere possibilità di allenarli tutti insieme a un livello di aggressività importante.

Ho sempre la disponibilità del settore giovanile che stanno facendo un lavoro fondamentale a mettermi sempre 10 giocatori a disposizione. Il calcio ormai somiglia sempre meno a questi numeri e sistemi di gioco. Solo in alcuni momenti di passaggio ci si ritrova dentro quelli che sono i numeri, 3-4-2-1 o 4-3-3.

Ormai quasi tutte le squadre ti vengono addosso forte e la mettono su uno slancio di corsia e aggressività che si mischiano. C’è questa continua rotazione e deformazione dei sistemi di gioco. Cambierà poco anche se avere un difensore di piede destro mi permetterà di fare delle cose, come ad esempio non far giocare Kelly fuori area sul destro. Proveremo a fare quella situazione, se così si può chiamare il 4-3-3 o il 4-3-2-1.

La squadra fa fatica? È un po’ il ‘rido e strillo’ di cui parlavo prima. Perdono fiducia, non so cosa gli succede. Ma a volte modificano quello che è il loro status, migliorando o peggiorando. Un po’ quello che dicevo prima, li ho già un po’ avvisati che ora da qualche parte devo andare a forzare un po’ di più.

David ha bisogno di cinque partite? Anch’io avrei bisogno di 5 partite per allenare il Real Madrid, il Barcellona, per far vedere che livello di allenatore sono. Non funziona così. Funziona che tu vai forte a tutti gli allenamenti, dopo due settimane di allenamenti in cui sei andato fortissimo e mi hai fatto vedere che sei meglio, ti do 10 minuti.

La fai bene e ti do un tempo, poi ti do un tempo, poi una partita e poi cinque partite. No che vieni all’allenamento, una volta fai in un modo e l’altra in un altro e si dice di aver bisogno di giocare per 5 partite. Per cui se lo scrivete bene in modo che lo legga mi fa un favore”.

Le parole di Pierre Kalulu: “Dopo ogni partita devi sempre prendere lezioni per andare avanti. Domenica con il Napoli è successo quello che è successo, ma abbiamo parlato tra di noi per vedere le cose positive che ci sono state e vedere cosa non ha funzionato. Siamo un gruppo unito, quando qualcuno è infortunato è difficile per tutti. Il ritorno di Bremer fa piacere, torna con energia, gioia, siamo sempre felici.

In tutte le squadre ci sono alti e bassi, devi fare di più per tornare in alto. A questo livello i dettagli fanno la differenza nella lettura delle partite delle persone che sono all’esterno della squadra. Possiamo sicuramente migliorare sia in fase offensiva che difensiva. Non penso ci siano problemi tattici o mentali.

Personalmente non ascolto tanto le voci all’esterno. Le analisi della stampa non mi pesano. Prendo ogni partita come viene, in maniera naturale. La vivo bene, è più una fortuna che un peso. Abbiamo delle potenzialità ma dobbiamo avere più continuità, dobbiamo essere più uniti su alcuni movimenti. Ogni settimana lavoriamo per aggiungere punti perché dobbiamo riuscire a raggiungere un determinato livello.”

Riccardo Focolari

Classe 1965, giornalista pubblicista dal 2015. Redattore per Cittaceleste.it, Juvenews.eu, Notiziecalciomercato.eu, Mondoudinese.it, Ilmilanista.it

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