Lavora mister Tudor al fine di dare alla Juventus un’identità ancora più tangibile sul piano del gioco e della personalità. Processo reso possibile grazie a quel pragmatismo che porta il tecnico croato a schierare ciascun giocatore nella propria comfort zone, a partire dagli attaccanti.
In particolare, dopo le prime due gare di campionato vinte contro Parma e Genoa con il 3-4-2-1 con Conceicao e Yildiz a supporto di David, Tudor ha rimescolato le carte nell’attacco della Juventus. Contro l’Inter David ha concesso il posto a Vlahovic in un inedito 3-5-1-1; in Champions League invece contro il Borussia Dortmund il tecnico ha optato per l’opzione Openda, mettendo dietro l’ex Lille vicino a Yildiz, una mossa che però non si è rivelata particolarmente pericolosa nei confronti dei gialloneri. Infine l’ultima gara con il Verona, con Vlahovic di nuovo dal primo minuto e David in panchina.
Quella tra il canadese e il serbo è una concorrenza che può rivelarsi utile a livello di motivazioni per l’attacco bianconero, ma al tempo stesso ne ha limitato l’incidenza a livello realizzativo. Un discorso che si può fare soprattutto per David, in evidente difficoltà dopo un inizio stagionale della Juventus (trovando la rete contro l’Atalanta nell’amichevole e poi all’esordio in campionato con il Parma).
In Champions League Tudor l’ha provato da seconda punta, con un compito di legare sulla trequarti centrocampo e attacco; opzione che da questo punto di vista porta il tecnico croato a impiegarlo di nuovo nella sua comfort zone, ovvero quella che lo vede tra gli attaccanti più prolifici d’Europa. Tuttavia, niente è stato ancora deciso; serviranno infatti altre conferme da qui a sabato mattina, quando si svolgerà l’ultima rifinitura prima della sfida dell’Allianz, affinché David (attualmente in vantaggio) possa vincere il “duello” con Vlahovic. Il tecnico proverà entrambi i giocatori nelle ultime tre sedute di allenamento per sciogliere i propri dubbi a poche ore di distanza dal match.