Juventus, Trezeguet: "Stavo benissimo a Torino. Sentivo di essere..."

Juventus, Trezeguet: “Stavo benissimo a Torino. Sentivo di essere…”

David Trezeguet con la maglia della Juve
Le parole dell'ex attaccante francese rilasciate all'ottava edizione del Festival dello sport di Trento: il suo pensiero sugli anni alla Juve

Nel corso dell’ottava edizione del Festival dello sport di Trento David Trezeguet, ex attaccante della Juventus, ha parlato così della sua avventura in bianconero:

“Capello? Mi chiamò nel 2004, quando potevo andare al Barcellona: non pensavo che potesse arrivare alla Juve. Mi disse: ‘Dove vai?”. Nel 2006 sentii il bisogno di ridare indietro alla società qualcosa che mi aveva dato. Una società che si era comportata benissimo, dicendo che avrebbe capito chi voleva andare via. Sportivamente è stato un passo indietro, addirittura. Quando ci siamo lasciati contro la Reggina nel campionato precedente parlavamo di voler vincere la Champions. In Serie B invece era diverso. In trasferta sembrava quasi che fosse una festa. Vidi i tifosi bianconeri ancora più vogliosi di essere vicini alla squadra”.

In particolare, Trezeguet non avvertiva la necessità di lasciare la Juventus: “Stavo benissimo a Torino, con questa società così importante. Sentivo di essere nella squadra più importante al mondo. Dopo il cambio di società post 2006 avevo sentito di nuovo fiducia dalla nuova dirigenza: mi chiesero 15 gol e 15 ne feci”.

“Quando vai via da una società importante come la Juventus è lì che trovi difficoltà a livello di obiettivi, di voglia di giocatori e dirigenti – spiega ancora l’ex attaccante francese –. Quando vai alla Juve sei contento, quando vai via capisci cosa hai lasciato. Il calcio in Arabia Saudita è diverso, una festa. Ma lì ricevo una chiamata da Almeyda e dal suo presidente, Passarella. Mi chiedono se voglio dare il mio contributo alla mia squadra in Serie B come feci alla Juventus. Pensai soltanto a livello sportivo che avevo bisogno di ritrovarmi in un calcio vero. E delicato: la Serie B non è la Serie A. Non ci ho pensato moltissimo. Ancora oggi la gente quando mi vede mi ringrazia”.

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