La Juventus si appresta a vivere da vicino importanti novità in ambito dirigenziale, in particolare sul suo prossimo Consiglio d’Amministrazione. In effetti, a tre settimane dalla prossima Assemblea degli Azionisti (prevista il 7 novembre), la società bianconera pubblicherà oggi l’elenco dei partecipanti al prossimo CdA, da cui potrebbero spuntare novità interessanti, soprattutto sul versante delle cariche da distribuire.
Non è un segreto il fatto che le chiavi della società saranno affidate a Damien Comolli, arrivato a Torino dal Tolosa (di cui era presidente) solo lo scorso 4 giugno e destinato ad assumere il ruolo di da amministratore delegato, prendendo il posto di Maurizio Scanavino, in bianconero sin dalla ricostruzione di inizio 2023 con la carica di Ceo ricoperta dal 18 gennaio dello stesso anno.
Tra coloro che prenderanno maggiori responsabilità vi sarà sicuramente Giorgio Chiellini. L’ex capitano bianconero, in particolare, prenderà il posto di Consigliere Federale (lasciato vuoto da Francesco Calvo, andato all’Aston Villa pochi mesi fa) ed ha raccolto l’intera sfera collegata alla Lega Calcio e insieme ad essa i relativi compiti di rappresentanza, soprattutto tra le istituzioni calcistiche. Per il momento, tenendo in considerazione l’elevato numero di impegni, si affievolisce la possibilità di vederlo anche all’interno del Consiglio bianconero
L’ultimo aspetto da risolvere riguarda infine Tether, secondo azionista della società. La società di criptovalute, con a capo Paolo Ardoino e fondata inoltre da Giancarlo Devasini (noto tifoso della Juventus) detiene il 10,7% della quotazione totale, e soltanto a febbraio si aggirava al 5%. Poi l’accelerata, anche per provare ad assumere un peso più consistente all’interno delle dinamiche societarie.
Ardoino, Ceo, in particolare ha annunciato la volontà di avere un rappresentante nel CdA, presentando formalmente una lista di potenziali candidati. Nello specifico, chiunque possieda più dell’1% delle azioni può almeno richiedere una figura di riferimento. L’argomento principale, invece, è comprendere l’eventuale coinvolgimento. In effetti, per avere una rappresentanza in consiglio, è necessario occorre avere la lista più votata tra quelle presentate dai soci di minoranza.