In un’intervista ai taccuini di Tuttosport Emanuele Giaccherini ha parlato così del rendimento di Kenan Yildiz e del recente periodo che sta vivendo la Juventus di Igor Tudor. Di seguito l’intervista completa:
Emanuele Giaccherini, a sfregio: chi le piace di più tra Yildiz e Nico Paz?
“Dico Yildiz, per un discorso di contesto. Sta facendo la differenza con indosso una maglia pesantissima. Il Como poco a poco sta diventando un club ambizioso, ma in termini di pressioni rimane incomparabile alla Juventus. Incidere a Torino ha molto più valore. Poi sono convinto che Nico sarà altrettanto bravo in futuro in un big club come il Real Madrid. Ma se mi chiede con chi mi piacerebbe giocare di più allora sceglierei l’argentino. Solo perché io e Kenan ricopriremmo lo stesso ruolo”.
C’è chi dice che il turco dovrebbe giocare in una posizione più centrale. Lei che ne pensa?
“Un tempo, il fantasista agiva sempre sulla trequarti dove era libero di dipingere calcio con gol e assist. Oggi, invece, il calcio ha tutta un’altra intensità rispetto a 20 anni fa: hai giusto mezzo secondo per pensare alla giocata. È inevitabile che questi giocatori, poco a poco, siano stati spostati sulle corsie. Yildiz nasce come esterno alto, soprattutto per via della sua abilità nell’uno contro uno, ma da quello che ho visto nelle ultime partite mi sembra che stia cercando di accentrarsi con più frequenza. Nico Paz, se vogliamo, rispecchia l’idea del “Diez” vecchio stampo: un giocatore estroso, sempre dentro al gioco. Insomma, sono due profili diversi, ma di un’efficacia sorprendente”.
Stiamo parlando dei due dieci più forti della Serie A?
“Direi di sì, ma aggiungerei anche Leao sul podio. Rafa purtroppo non è ancora riuscito a esprimere appieno il suo talento, nonostante abbia qualche anno in più. Ha buttato via qualche stagione, brillando a intermittenza… Questi due ragazzi, invece, sono nel mezzo di una crescita continua. Penso che non siano arrivati nemmeno al 40% del loro reale potenziale. L’esperienza potrà fare di loro due fuoriclasse. Non mi stupirei per nulla se dovessero vincere il Pallone d’Oro. Yildiz ha tutte le carte in regola per arrivarci un domani. Leggo che manca mezzo milione per trovare l’accordo per il rinnovo con la Juve: parliamo di un giocatore che potrebbe rappresentare il centro di gravità della Juve per i prossimi 10 anni. Non starei a guardare le virgole”.
Dov’è che potrebbe migliorare il turco?
“Credo che debba imparare a capire meglio, delle volte, qual è il limite della partita. Contro il Milan si è ritrovato ingabbiato in una marcatura tripla, eppure lui continuava a intestardirsi nel tentare la giocata. Quando è così devi cercare di metterti a disposizione dei compagni in un altro modo: se vedi che una squadra ha preparato la partita su di te mi aspetto che un giocatore dalle sue caratteristiche chieda al mister il permesso di svariare per trovare soluzioni offensive alternative. Uscire dalla propria zona di comfort. Ma ci arriverà con l’esperienza”.
Va anche detto che qualcosa nel gioco della Juve non funziona. Le tre punte contro il Milan hanno toccato solo 27 palloni… Chi le piace di più tra Vlahovic, David e Openda?
“Io voto sempre per Dusan. Mi piace tanto, al netto dei limiti tecnici. Quando c’è con la testa è un pericolo costante per le difese avversarie: ti apre gli spazi, attacca la profondità… Per me è il migliore. Ma se la società sa già che a fine stagione andrà via, è giusto puntare su David. Ora è in difficoltà: bisogna aiutarlo a recuperare la fiducia. Al Lilla ha dimostrato di essere una punta forte”.
Certo, la continua concorrenza in attacco non lo aiuta…
“Il problema della Juve – paradossalmente – risiede proprio qui: nella possibilità di scegliere quale punta schierare di partita in partita. Ma se cambi ogni volta in attacco finisce per risentirne tutta la squadra. Servono punti di riferimento. Prima o poi Tudor dovrà scegliere uno dei tre. Trovare il titolare”.
E che mi dice dell’infortunio di Bremer? Lo vede come un “assist” per passare a 4 in difesa?
“Penso proprio di sì. L’assenza di Bremer sarà pesantissima da digerire, anche perché in questo momento per status pesa almeno quanto Yildiz. Senza di lui, Tudor dovrà trovare delle soluzioni. Giocare a 4 con un terzino di spinta (Cambiaso) e uno bloccato (come Kalulu) penso potrebbe dare più equilibrio nella manovra”.
A proposito di Cambiaso: ormai è un anno che non si esprime più al meglio. Come se lo spiega?
“Ho un debole per lui: mi fa davvero impazzire. Nei momenti di difficoltà non tradisce mai. Penso che gli stia mancando un po’ di serenità. Deve avere fiducia nei propri mezzi ed essere più sfrontato, specie nell’uno contro uno, perché è un grandissimo giocatore”.