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Crespo: “Juventus-Chelsea? Fare un pronostico è molto difficile”

PARMA, ITALY - DECEMBER 16:  Hernan Crespo attends the FC Parma 100 years Anniversary at Teatro Regio on December 16, 2013 in Parma, Italy.  (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Sulle pagine di Sportweek, Hernan Crespo ha parlato del prossimo match di Champions League tra Juventus e Chelsea: risultato apertissimo

redazionejuvenews

In vista della partita tra Juventus e Chelsea, l'ex Blues Hernan Crespo ha parlato del match sulle pagine di Sportweek: "Le sfide di Champions sono spesso imprevedibili, basta un dettaglio perché tutto si indirizzi da una parte o dall’altra. Non conosco con precisione la situazione delle due squadre, anche se seguo tutte le partite stando qui in Brasile: ho visto le due partite della prima giornata di Champions, due vittorie convincenti per Juve e Chelsea. Sono strafavorite per passare il turno, ma fare un pronostico sullo scontro diretto è molto difficile".

Che Juventus sarà? Crespo non ha dubbi: "Una squadra che cercherà di badare al sodo e di non rischiare, secondo le idee tattiche di Allegri. La Juve è tornata nell’alveo dell’italianità dopo aver cercato vie diverse. Credo che non ci sia nulla di male, anche perché l’Italia ha sempre espresso un calcio di alto livello. Ma, tattica o non tattica, schemi o non schemi, alla lunga contano i giocatori. E ve lo dice uno che adesso fa l’allenatore, ma prima è stato calciatore. Sono importanti, per carità, perché i giocatori devono essere messi nelle migliori condizioni per rendere al massimo, però alla lunga a pesare sono gli interpreti. Se hai quelli bravi, novanta volte su cento vinci la partita".

"La Juventus ha perso il più bravo, cioè Ronaldo, e adesso i gol che garantiva il portoghese li deve trovare percorrendo altre strade - Ha continuato l'ex l'attaccante -. Io ho molta fiducia in Dybala: ha qualità, dribbling, visione di gioco e davanti alla porta è uno che non perdona. Forse deve crescere sotto l’aspetto caratteriale, però stiamo parlando di un grande giocatore. E poi ci sono tanti giovani che mi incuriosiscono. Il primo è ovviamente Federico Chiesa: ha la stessa velocità di suo padre Enrico, mio amico e compagno di gioie ai tempi del Parma. Ha lo stesso egoismo, che per un attaccante è fondamentale. Deve imparare a essere più efficace: non dico che deve segnare a ogni tiro, ma almeno una volta su due… Pretendo troppo?".