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Giaccherini: “Chiesa e Dybala sono insostituibili in questa Juventus”

Emanuele Giaccherini

In un'intervista a La Gazzetta dello Sport, l'ex Juventus Emanuele Giaccherini ha parlato del difficile inizio di stagione dei bianconeri

redazionejuvenews

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex bianconero Emanuele Giaccherini ha parlato del difficile momento che sta attraversando la Juventus: «Vedo Inter, Milan e Napoli più avanti rispetto ai bianconerie ci metto dentro pure la Roma, che con Mourinho ha acquistato tanto. L’Inter e il Milan sono messe meglio come organizzazione di gioco, il Napoli mi sta sorprendendo per come riesce a vincere le partite con grande facilità. Credo che i tifosi della Juventus dovranno avere pazienza, perché questo può essere un anno di transizione. La società sta ricostruendo, non c’è più lo zoccolo duro italiano dei miei tempi, sono arrivati giovani di livello ma che devono ancora maturare. Vincere subito è difficile: bisogna gettare le basi per il futuro».

In questo inizio di stagione, la vera stella della squadra di Massimiliano Allegri è stata sicuramente Federico Chiesa. L'esterno italiano è stato il velo mattatore della Juventus, l'uomo più talentuoso e in forma della squadra. «Non vedo una Juventus senza di lui in questo momento - Ha rivelato Giaccherini -. Già l’anno scorso ha dimostrato di non avere timori. Lui e Dybala in questa squadra devono fare la differenza. Però se Allegri lo ha punzecchiato e tenuto fuori di sicuro lo ha fatto per stimolarlo e farlo crescere».

Al contrario, il centrocampo è sembrato il reparto più in difficoltà. L'innesto di Manuel Locatelli, per il momento, non ha avuto i risultati sperati, con la Juventus che continua a soffrire terribilmente in mezzo al campo. A proposito l'ex bianconero ha aggiunto: «In questo momento il confronto con il passato è impietoso, la Juventus ha avuto Pirlo, Pogba, Vidal e Marchisio tutti insieme in mezzo. Locatelli ha la qualità e la personalità per prendere in mano il reparto, la Juve ha fatto un investimento importante in un momento economico difficile, però da solo non può bastare. Mi aspetto qualcosa in più da Bentancur e Rabiot».