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Juve, senti il padre di Gatti: “E’ competitivo, vuole vincere sempre”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Lodovica Gatti ha raccontato Federico, nuovo giocatore della Juve nonchè suo figlio

redazionejuvenews

A giugno Federico Gatti sarà un nuovo giocatore della Juventus. Il giovane difensore classe 1998 terminerà la stagione in Serie B con il Frosinone e poi vestirà la casacca bianconera. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il padre ha rivelato alcuni interessanti retroscena:  Ricordo il giorno in cui ci ha detto di voler mollare la scuola per diventare calciatore. Era in quarto superiore, aveva appena preso due debiti. Era in bilico tra il 5,5 e il 6, ma i professori non lo aiutarono, così ci disse con serenità che non avrebbe studiato. ‘Voglio solo giocare a calcio, trovare la mia squadra. Se serve parto e vado in America, a Malta, in Germania, ma il mio sogno è giocare’. Alla fine l’ha realizzato’.

Dopo tanta gavetta, ora la Juve:A casa tifiamo Torino, lo sanno tutti. Scherzi a parte, sono stati giorni intensi e frenetici. Avevamo sempre il telefono a portata di mano. La televisione accesa ogni secondo. Il pensiero fisso in testa. ‘Dove va? Che farà?’. Alla fine ci chiama. ‘Mamma, papà, ho firmato con la Juve’. Quando l’ho visto scendere dall’auto, davanti al J-Medical per le visite, mi è passata davanti tutta la vita. La sua e la nostra”.

Chiosa finale con una panoramica di Gatti fuori dal rettangolo verde: Da ragazzino impazziva per Lampard e Gerrard, dal prossimo anno lavorerà con Chiellini. Altro suo modello. Il Frosinone l’ha reso l’uomo che è, come tutti i sacrifici che ha fatto. Ci ha sempre creduto. Fuori dal campo è un tipo semplice. Ama viaggiare, stare con gli amici e guardare serie tv. Una delle ultime a cui si è appassionato è Vikings. Del resto è un guerriero. Lui è uno che vive di competizione, di vittorie, molto istintivo. Quando giocava a basket con i ragazzi della scuola doveva essere il trascinatore, quello che faceva più canestri. Idem a pallavolo. Al parco, con gli amici, quando si facevano le squadre, sceglieva sempre i meno bravi. ‘Ora vi faccio vincere io’. E poi la Playstation. Spaccava un pad alla settimana, non voleva mai perdere”.