Nel corso dell’evento commemorativo della tragedia dell’Heysel, Paolo Garimberti ha spiegato l’importanza di ricordare ogni anno quanto accaduto nel teatro della finale di Champions League tra Juventus e Liverpool. Ecco le sue parole: “Intanto l’abbiamo fatto per tutti questi 40 anni, abbiamo sempre voluto ricordare e mai dimenticare per una ragione molto semplice che se impari dal passato, la lezione del passato riesci a guardare al futuro in modo diverso. Ci sono due temi fondamentali che l’Heysel ha imposto. Il primo è quello che ci vuole un’educazione sportiva, che essere tifosi va bene ma bisogna farlo nella misura giusta e purtroppo questo è un tema che è rimasto anche 40 anni dopo. Abbiamo letto, visto episodi anche recenti che dimostrano come il tifo violento non sia ancora estirpato dal tutto negli stadi, non solo italiani, ma europei in generale”.
Garimberti: “Il tema della sicurezza va di pari passo con la modernità degli impianti”

Il giornalista ha proseguito: “Il secondo grande tema è quello degli impianti, gli impianti come l’Heysel ha dimostrato che gli impianti devono essere moderni e sicuri e questo tema della sicurezza degli impianti va di pari passo con la modernità degli impianti. Pensiamo soltanto che in Italia di stadi che sono stati costruiti recentemente, con criteri moderni, ce ne sono soltanto due in effetti perché tutti gli altri risalgono addirittura all’epoca fascista oppure agli anni 90 quando c’erano i mondiali di calcio. Chiaro che impianti così non possono reggere alla sicurezza che si richiede oggi ad eventi sportivi che richiamano decine di migliaia di persone. Quindi la lezione dell’Heysel non è soltanto una lezione della memoria delle vittime che noi onoriamo sempre e ogni anno ci ricordiamo di loro, ovviamente, ma soprattutto è la lezione della sicurezza e dell’educazione sportiva”. Leggi anche il ricordo della Juventus sulla tragedia dell’Heysel <<<