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Juve, Galeone: “Pogba e Di Maria ottimi colpi ma serve qualcosa in difesa”

Matthijs de Ligt
Intervistato da Tuttosport Giovanni Galeone ha analizzato pregi e difetti della Juve di Massimiliano Allegri

redazionejuvenews

Intervistato da Tuttosport Giovanni Galeone, maestro spirituale di Allegri, ha parlato della Juve di Max: «Squadra adatta a lui? Sono parzialmente d’accordo. Nel senso che mi sembra un buon inizio, ma occorrono altri sforzi. E’ vero, infatti, che la Juventus l’anno scorso ha faticato molto a fare gol: ora invece Di Maria darà un tasso tecnico eccezionale di cui potrà approfittare Vlahovic. E anche Pogba è un altro acquisto fantastico. Però la Juventus, per mettersi a posto, deve fare qualcosa soprattutto in difesa. Pensateci: arrivava a dominare partite portandosi anche sul 2-0, ad esempio con l’Udinese, poi però si faceva rimontare. In passato, invece, nel momento in cui i bianconeri si portavano a più due reti, per gli altri era finita la giostra... La Juventus dell’anno scorso, invece, non possedeva più quella consistenza difensiva che era abituata ad avere. E a mio avviso questo è ciò che è pesato di più».

In più oltre a Chiellini potrebbe partire anche de Ligt: «Esatto, se parte De Ligt bisogna fare un certo tipo di interventi: devi prendere un paio di giocatori di quelli giusti. Io speravo che facessero la coppia De Ligt-Koulibaly, così come l’anno scorso ho sperato facessero la coppia De Ligt-Alaba, ma poi l’austriaco è andato gratis al Real Madrid che guarda caso ha vinto campionato e Champions».

Quale sarebbe il miglior modulo per questa Juve? «Secondo me giocherà con un 4-3-3. All’inizio, soprattutto. Però se Max ha voglia può giocare con due centrocampisti e tre trequartisti dietro l’unica punta. Con Pogba può avere grandissime possibilità di modificare la squadra e Di Maria può giocare da per tutto. Ma a fare la differenza potrebbe essere Allegri, che ha una marcia in più. Innanzitutto ha un ottimo rapporto con i giocatori: è diretto. Anche quando si incazza, si incazza veramente. Tanti invece fanno finta. Poi però ricuce e tutto finisce lì. E poi ha una dote che non tutti hanno, un talento: cioè una facilità di lettura della partita fantastica».