Grosso: "La Primavera della Juve mi ha aiutato, con Conte..."

Grosso: “La Primavera della Juve mi ha aiutato, con Conte…”

Fabio Grosso
In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, Fabio Grosso ripercorre le sue esperienze nel percorso di crescita come allenatore.

Fabio Grosso, allenatore neopromosso in Serie A con il Sassuolo, che ha iniziato guidando la Primavera della Juventus dal 2014 al 2017, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ripercorrendo le tappe della sua giovane carriera da allenatore e alcune esperienze da calciatore.

“Sono un esordiente. Ma non è la serie che conta: per me sono importanti il progetto, il rapporto con le persone con cui lavoro e il tempo che viene dato per raggiungere gli obiettivi”.

Alla domanda se si accontenti della salvezza, Grosso risponde così:

“Io non mi accontento mai, una parte di me è sognatrice e mi porta ad ambire a fare più di quello che si può. Non metto le mani avanti, però bisogna confrontarsi con la realtà e quindi con le sei, sette avversarie che inseguono come noi la salvezza”.

C’è spazio per ricordare anche gli inizi come allenatore nella Primavera bianconera:

“Io ne conto otto, perché l’esperienza nella Primavera della Juve mi ha aiutato tantissimo. Negli anni sono migliorato, con la consapevolezza che se ti metti alla prova, ti autocritichi e ti stimoli sicuramente fai qualche passo in avanti. Mi piacciono le sfide, anche quando sembrano perse in partenza”.

Dopo il ricordo dell’esperienza a Frosinone, altra squadra con cui ottenne la promozione in massima serie, Grosso presenta brevemente il suo Sassuolo:

“Vado oltre l’aspetto tecnico o tattico. Voglio vedere una squadra che abbia il coraggio di rimanere dentro le partite e di resistere alle difficoltà. La montagna è alta, ma passo dopo passo si arriva in cima. A patto che, dopo ogni caduta, ci si sappia rialzare. Non mi preoccupano i momenti negativi, che saranno tanti. Ma bisogna ricavarne la forza da sfruttare nei periodi positivi. Dal punto di vista tattico, gioco con quattro difensori e tre giocatori offensivi, poi vedremo. Debuttiamo in casa con il Napoli: subito grandi difficoltà e la possibilità di dimostrare come vogliamo affrontarle”.

Grosso: “Con Conte finii in tribuna, ma il nostro rapporto era ottimo”

È poi il momento di riportare alla memoria l’esperienza da calciatore alla Juventus, e in particolare l’annata 2011/12 in cui, sotto la guida di Antonio Conte (a cui certamente si ispira), Grosso non vide quasi mai il campo:

“Dopo un paio di presenze finii in tribuna: all’epoca le panchine non erano ancora allargate. Ci confrontammo, io non sentivo più una motivazione fortissima, gli chiesi di non convocarmi in trasferta se dovevo andare in tribuna, lui fu d’accordo con me. Però con Antonio il rapporto era ottimo”.

Infine, un ricordo caro a tutti gli italiani, ovvero il rigore che il 9 luglio 2006 fece vincere il Mondiale alla Nazionale:

“Subito dopo quel rigore alla Francia qualcuno mi disse: ‘Il tempo ti farà capire quanto è stato bello’. Ed è proprio così. Le parole non rendono le emozioni che ancora provo. A Rino faccio solo un grande in bocca al lupo. Le qualità per fare bene ci sono e lui le tirerà fuori”.

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