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Ghirelli: “Serie C palestra di formazione per i campioni del domani”

Ghirelli
Il numero uno della Serie C ha concesso un'intervista ai microfoni de Il Corriere dello Sport, ai quali ha spiegato la sua visione per la Lega Pro

redazionejuvenews

Il Presidente della Serie C Francesco Ghirelli, ha parlato intervistato dai microfoni de Il Corriere dello Sport, ai quali ha presentato le riforme e il cammino per la terza serie italiana.

Presidente Ghirelli, oggi cosa rappresenta la Serie C?

"La storia dei comuni d’Italia, la fabbrica dei sogni. Il prossimo campionato lo immagino combattuto, ricco, vivace e formativo. Ci divertiremo".

Da qui arriva Ferrieri Caputi, il primo arbitro donna ammessa nella CAN A e B.

"Siamo una palestra di formazione per arbitri, dirigenti e calciatori. Pensate anche alla Cremonese neopromossa in A con i vari Carnesecchi, Fagioli e altri che sono partiti proprio dalla C".

A proposito di giovani, la C è un modello.

"Noi in sei stagioni siamo passati dal 41% all’81% di società che ricorrono all’impiego degli Under. La riforma delle riforme è pensare a un progetto condiviso di sviluppo del calcio giovanile".

Quante risorse hanno perso i club di Lega Pro a causa della pandemia?

"Abbiamo calcolato una perdita di 80 milioni, soprattutto a causa della chiusura degli stadi e delle mancate sponsorizzazioni. Ha funzionato il credito d’imposta, ora bisogna rifinanziarlo e renderlo permanente». Lei ha parlato di nuova formula del campionato".

Cosa intende?

"Nei playoff assistiamo al sold out degli stadi e ad ascolti televisivi altissimi. Vuol dire che dobbiamo dare ancora più spazio agli spareggi, perché regalano emozioni e attraggono pubblico. I giovani dicono che il calcio per loro è solo noia. Dobbiamo cambiare la formula, coinvolgeremo le società".

L’apprendistato professionalizzante quali vantaggi darà?

"Siamo a un passaggio epocale. Un calciatore con strumenti culturali cresce anche tecnicamente perché sa come allenarsi, alimentarsi e combattere contro il doping e le scommesse illegali. Abbiamo incontrato il contributo enorme di Gravina e dell’Assocalciatori. Le società assicureranno la formazione professionalizzante, adesso dai 18 anni e, con l’ultimo decreto a partire da gennaio, dai 15 anni. I club taglieranno le spese investendo sui giovani ed eviteremo anche le “rapine” dei talenti dai club che li formano. Nel decreto in discussione si interviene sgravando tutto il carico fiscale fino a 15 mila euro".