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Fiorentina-Juve, Vanoli in conferenza: “Gosens? Non sarà disponibile. Voglio vedere…”

Alle ore 18 di oggi si terrà FiorentinaJuventus, match dal peso fondamentale per i bianconeri di Luciano Spalletti al fine di riagguantare le prime posizioni della classifica di Serie A, ma anche per i viola, visto il complicato momento che si trovano ad oggi a vivere (considerata l’ultima posizione in classifica). In tal senso, mister Vanoli è intervenuto in conferenza stampa due giorni fa proprio per parlare della sfida contro i bianconeri. Di seguito le sue dichiarazioni:

La sfida con la Juventus può rappresentare un punto di svolta per la Fiorentina?

“Preferisco non definirla così. È la partita, e basta: conosciamo bene quanto significhi per il nostro pubblico. Ho già detto che il percorso sarà lungo. Quello che voglio vedere domani è impegno, intensità, capacità di non scoraggiarsi nei momenti difficili. Dovremo saper reagire alle fasi negative. Non è la gara che cambia tutto, è un cammino che richiede tempo. I giocatori devono pensare soltanto al presente”.

C’è un aspetto che le crea particolare preoccupazione o qualcosa che vuole vedere emergere?

“Sin dal primo giorno ho detto qual è il mio timore principale. A Genova abbiamo fatto un primo passo, ma per arrivare ai risultati ci sono alti e bassi inevitabili. Oggi non posso ragionare oltre il quotidiano: si costruisce un pezzo alla volta. Per uscire da questi momenti serve coesione. Qui siamo una famiglia e chiedo ai nostri tifosi di starci vicino. Noi dobbiamo essere i primi a trascinare tutti. Non si cambia mentalità in tre giorni”.

Come stanno i giocatori non al meglio?

“Gosens ha lavorato a parte e per sabato non sarà disponibile, anche se sta progredendo bene. I nazionali sono rientrati ieri e i ragazzi dell’Under 21 hanno giocato su un campo molto pesante”.

Come ha reagito la squadra ai suoi metodi? Che gruppo ha trovato?

“Ho trovato un gruppo desideroso di dimostrare di poter uscire da questa situazione. Queste due settimane sono state molto intense. Ho voluto fare doppie sedute per conoscere meglio tutti e parlare con ciascuno. Mi complimento con loro: hanno voglia di rialzarsi. Ma ora serve lasciare da parte l’“io” per abbracciare il “noi”. Tutti devono ascoltarsi a vicenda, e su questo c’è da lavorare. La squadra è giovane ed è stimolante lavorare con ragazzi così”.

Ranieri resterà capitano?

“Le critiche che ha ricevuto, anche da tv importanti, sono state eccessive. Ho parlato con lui e gli ho detto ciò che ripeto anche a voi: se fossi stato io l’allenatore a inizio stagione, gli avrei consegnato la fascia. Un capitano lo diventi per tanti motivi: leadership, presenza, esempio quotidiano. Lui incarna questi valori. È rimasto qui nonostante chi non credesse in lui, e si è guadagnato tutto con il lavoro. È giusto che affronti anche le critiche, perché parte del ruolo è questo. Per me resta il capitano e lo difenderò fino in fondo. Deve solo comprendere appieno cosa rappresenta quella fascia”.

Come sta Kean? È pronto per giocare?

“Moise ha recuperato dal problema alla tibia. Per me è un giocatore completo, capace di reggere l’attacco da solo o di affiancare un’altra punta. Ha qualità che dobbiamo valorizzare. I nostri quattro attaccanti si completano bene tra loro e posso abbinarli in vari modi. In questo momento non posso permettermi di rinunciare a nessuno”.

Come ha scelto il suo staff tra Cavaletto e i nuovi volti provenienti dal settore giovanile?

“Conosco Cavaletto da tempo, ha fatto un’ottima esperienza con Farioli ed è una persona che ho sempre stimato. Avere la possibilità di lavorare insieme è un valore aggiunto. Mi piace completare lo staff con figure che abbiano esperienze internazionali e punti di vista diversi. Per questo ho voluto anche Christian Ceballos, che ha lavorato molto all’estero. Inoltre servivano profili competenti anche sul piano linguistico, e in questo il gruppo è ben attrezzato”.

Che idea ha della Juventus che affronterete?

“Affrontiamo un allenatore che rispetto molto e con cui mi sono confrontato spesso. È un tecnico di grande valore e la sua idea di base è il 4-3-3, come ha mostrato con il Napoli. Ha anche la possibilità di portare la Juventus verso quel tipo di sistema. Hanno giocatori forti nell’uno contro uno. Vedremo se decideranno di giocare a quattro dietro. Abbiamo avuto poche partite recenti da analizzare, perché anche loro hanno cambiato guida tecnica da poco”.

Stefania Palminteri

Classe 1969, giornalista pubblicista dal 2018. Redattore per Cittaceleste.it, Juvenews.eu, Notiziecalciomercato.eu, Mondoudinese.it, Ilmilanista.it

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