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Corvino: “Bernardeschi si esalterebbe con Spalletti”

Federico Bernardeschi

Il responsabile area tecnica del Lecce ha parlato del giocatore ex Fiorentina a Radio Marte nel corso della trasmissione Si Gonfia La Rete.

redazionejuvenews

La fine di questa stagione per la Juventusha significato alcuni addii importanti. Quello di Giorgio Chiellini, che forse chiuderà la carriera negli Usa, quello di Paulo Dybala, su cui è forte l'Inter e sta provando a inserirsi la Roma, e quello di Federico Bernardeschi. Arrivato nel 2017 dalla Fiorentina per 40 milioni di euro, la sua esperienza in bianconero non ha rispettato le attese. La Juve quindi ha deciso di non rinnovare il suo contratto e ora il suo futuro è ancora da scrivere. Per lui però si è fatto avanti il Napoli. Di questo ha parlato Pantaleo Corvino, intervenuto ai microfoni di Radio Marte, nel corso della trasmissione Si Gonfia La Rete. Il responsabile dell'area tecnica del Lecce, conosce il giocatore dai tempi della Viola: "Per costruire tesori bisogna andare a toccare le cose con mano. Bisogna anche sbagliare, solo chi non fa non sbaglia. Bernardeschi è un ragazzo che ho cresciuto da quando aveva 13 anni, poi si è formato nella Fiorentina diventando un protagonista, le sue capacità sono già riconosciute sotto tutti i punti di vista".

Tra tattico e psicologia: "Nel modello Napoli è un calciatore che può essere collocato o nella corsia esterna nel 4-2-3-1 oppure come trequartista, ha un grande tiro e fantasia. È un ragazzo che ha tante motivazioni nel fare bene dopo la Juventus. Ho un mio pensiero su Bernardeschi: quando hai un allenatore con cui l’aspetto caratteriale non emerge a vantaggio di altre qualità, come la tecnica e la tattica, può sembrare che lo sforzo maggiore non venga fatto sotto l’aspetto psicologico".

Il tecnico del Napoli potrebbe essere l'uomo giusto: "Spalletti è un tecnico che fa calcio in un certo modo e Bernardeschi andrebbe a collocarsi in una soluzione tattica che ne esalti le qualità. La famosa “cazzimma” viene trasmessa dai tecnici e Spalletti tende ad un’impronta più tecnica e tattica. Quando il Napoli lottava per lo scudetto aveva lo stesso carattere di sempre, invece quelle sconfitte sono dovute a difficoltà fisica".