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Juve, Cabrini: “Alex Sandro ha fatto il suo. Udogie o Emerson? Dipende”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Antonio Cabrini ha parlato del problema sulla fascia sinistra della Juve

redazionejuvenews

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Antonio Cabrini ha parlato del problema sulla fascia sinistra della Juventus: «Per me Alex Sandro ha sempre fatto il suo, in quel ruolo, anche quest’anno. Poi certo, negli anni si è dovuto un po’ adattare per fare il terzino puro, perché la sua tendenza è sempre stata quella di occuparsi di più della metà campo offensiva, rispetto a quella difensiva. Certo bisogna mettere gli attaccanti in occasione di segnare, ma questo non vuol dire che serva snaturare il gioco o fare duecento cross a partita. Basta fare quelli giusti».

Se i bianconeri dovessero cercare un sostituto dovrebbero puntare ad un giovane promettente come Udogie o ad un "usato sicuro" come EmersoPalmieri? «Bisogna capire che tipo di gioco e di squadra si ha a disposizione, se serve di più un elemento esperto che possa dare certezze immediate o se c’è lo spazio per aspettare e far crescere un giovane. La scuola dei terzini fluidificanti è un po’ sparita nell’ultimo decennio, perché ci sono stati anni in cui si giocava meno sulle fasce laterali. Adesso si è tornati a dare importanza a quella zona del campo, ma spesso vengono adattati giocatori che o sono prevalentemente attaccanti, o difensori puri».

In quali altri reparti dovrà intervenire la Juve? «C’è bisogno di potenziare soprattutto il centrocampo, magari inserendo qualche uomo con i piedi buoni, ma anche in attacco non si può pensare che faccia tutto Vlahovic, che in fondo è un ragazzo. Servono spalle adeguate, soprattutto se la Juve vuole tornare a primeggiare sia in Italia che in campo internazionale. Servono giocatori anche di nome importante, come Pogba, o Di Maria: non si può fare a meno dell’esperienza». Quanto mancherà Chiellini? «In difesa bisogna migliorarsi, nell’ultima stagione ho visto disattenzioni importanti che hanno creato più di un problema».