JuveNews.eu
I migliori video scelti dal nostro canale

news

Collovati: “Bremer è uno dei pochi che sa marcare e difendere la porta”

Collovati.
L'ex difensore della Nazionale, a Juventusnews24, ha fatto il punto sulla situazione della difesa bianconera, tra nuovi arrivi e partenze.

redazionejuvenews

Fulvio Collovati, intervistato da Juventusnews24, ha commentato il momento e il mercato della Juventus. Ecco alcuni estratti sulla situazione della difesa bianconera. Sulla cessione di De Ligt al Bayern Monaco, di cui oggi pomeriggio è arrivata l'ufficialità: "Se ti offrono oltre 80 milioni di euro non è il caso di pensarci due volte, al di là del valore del giocatore che è innegabile in prospettiva. In ogni caso, nei tre anni che ha fatto in Italia, non ha fatto sfracelli come prometteva al momento del suo arrivo. Io sinceramente penso che sia una cifra non solo adeguata, ma anche superiore a quanto ci si potesse davvero attendere. Quindi sì, condivido la cessione. E in ogni caso la Juve risparmia molto anche di ingaggio".

Nella giornata di oggi, salutato l'olandese, la Juventus ha chiuso per Bremer, trovando l'accordo con il Torino e beffando l'Inter, che da tempo era sul brasiliano: "Bremer è un nome giusto perché è uno dei pochi difensori presenti nel nostro campionato che sa stare sull’uomo, lo sa marcare e sa difendere la porta. Interpreta il ruolo come lo intendo io, le big hanno bisogno di giocatori così da avere a disposizione. Se la Juve prende Di Maria, Pogba, Vlahovic e Zaniolo pensando ad attaccare poi deve esserci qualcun altro di livello dietro a proteggere il portiere e il brasiliano è uno che sa fare questo lavoro. Ma in ogni caso non dovesse arrivare ci sono anche altri profili adatti".

Rimane un rimpianto il mancato arrivo di Koulibaly, passato al Chelsea: "Koulibaly sarebbe stato il mio profilo preferito. Io la penso come Tuchel, che è rimasto entusiasta del suo arrivo. E’ un giocatore che fa reparto da solo, ma è anche vero che ormai ha superato i 30 anni e si avvia verso la fase finale della sua carriera. Io lo considero un rimpianto".