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Moggi: “Quello che ha vinto la Juve in questi tre anni, lo avrebbe vinto anche senza CR7”

Luciano Moggi

L'ex ad ha rilasciato delle dichiarazioni su CR7

redazionejuvenews

In casa Juve sembra essere ritornata un pò di serenità e di tregua grazie ai tre punti conquistati a Cagliari, dopo la dura settimana affrontata a causa dell'eliminazione dalla Champions per opera del Porto di Sergio Conceicao. Ora bisognerà confermare quanto di positivo si è visto nella gara della Sardegna Arena anche contro il Benevento di Filippo Inzaghi, se si vuole continuare ad alimentare il sogno del decimo scudetto consecutivo. Già, perche un passo falso potrebbe compromettere il finale di stagione della Vecchia Signora, costringendo tutto l'ambiente bianconero a pensare gia al prossimo anno. Ci staranno sicuramente pensando gia tutti i dirigenti della Continassa che, continuano a monitorare i vari profili sotto traccia che, potrebbero far fare un ulteriore salto di qualità alla rosa di Pirlo. Soprattutto perche bisognerà capire quali saranno le sorti del futuro di Cristiano Ronaldo, viste le problematiche emerse dopo il doppio confronto contro i portoghesi.

Proprio su CR7, è intervenuto l'ex ad della Vecchia Signora Luciano Moggi che, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Bianconera: "Anche i campioni vanno criticati, lo dice uno che ha avuto Maradona che era di un altro pianeta. I tifosi hanno in mente un idolo, ma con questo idolo la Juventus è stata eliminata due volte agli ottavi di Champions, mentre senza di lui è andata due volte in finale. Quello che ha vinto la Juve lo vinceva anche senza CR7. Certo quello visto contro il Cagliari è un giocatore diverso da quello visto contro il Porto. Quello che conta è vedere la differenza di determinazione che contro il Porto non c'è stata e contro il Cagliari sì. Il giocatore si è sentito criticato e ha reagito. Quando in una squadra di calcio i gol che facevano in 5-6 vengono assorbiti da un solo giocatore sicuramente cambia qualcosa sotto il profilo del gioco. I tifosi hanno il diritto di fare il tifo e anche di criticare, ma devono fermarsi lì. Non devono fare i dirigenti, in Italia sono tutti direttori sportivi, ma in realtà di ds ce ne sono pochi".

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