ESCLUSIVA MONDINI: "Giocare a porte chiuse è un pò come giocare una partita solitaria. Lukaku sposta gli equilibri!" - JuveNews.eu

ESCLUSIVA MONDINI: “Giocare a porte chiuse è un pò come giocare una partita solitaria. Lukaku sposta gli equilibri!”

L’ex portiere che è cresciuto nel settore giovanile dell’Inter ci ha rilasciato un’esclusiva intervista

di Marco Guido

Luca Mondini, ex portiere cresciuto nel settore giovanile dell’Inter ci ha rilasciato un’esclusiva intervista nella quale abbiamo naturalmente parlato della sfida che si disputerà questa sera allo Juventus Stadium tra i bianconeri ed i nerazzurri. Ecco cosa ci ha raccontato:

Domenica si gioca Juventus-Inter, che partita ti aspetti di vedere? “Giocare una partita a porte chiuse non avrà certamente il fascino di farlo davanti allo Juventus Stadium pieno. Mi aspetto sicuramente una bella partita tra le due favorite per la conquista dello scudetto, credo che i bianconeri abbiano qualcosina in più ma che potrebbero pagare un pò lo sforzo di Lione. Sarà una gara equilibrata e che molto probabilmente verrà decisa dagli episodi come capita spesso in queste grandi sfide”.

Credi che il fatto di giocare a porte chiuse potrà condizionare la gara? “A me è capitato una volta sola ed è stata un’emozione molto strana perchè mi sembrava di giocare la classifica partitina d’allenamento del Giovedi o di precampionato, le motivazioni ci sono perchè davanti hai dei grandi giocatori ma mancando i raccattapalle ed il pubblico sembra di essere avvolti in una partita solitaria in cui sei spinto dalle tue motivazioni personali, non è un bellissimo spettacolo perchè credo che il fascino del pubblico sia unica”.

Chi può essere il giocatore dell’Inter che può creare più problemi alla retroguardia bianconera? “Ritengo che Lukaku sposti un pò gli equilibri: è un giocatore che riesce ad essere determinante sia nella fase offensiva che in quella offensiva, in entrambe le aree di rigore, nelle palle inattive sia a favore che contro, è sicuramente un calciatore che potrà dare molto fastidio alla retroguardia bianconera. Mi aspetto molto anche da Eriksen, che è un giocatore che stimo molto, e da cui mi aspetto tanto non appena avrà trovato la migliore condizione fisica, diventerà un cardine importante per la formazione di Conte”.

Pensi che la sfida sarà decisiva per lo scudetto o la Lazio può ancora lottare per il primato? “Credo che non sarà decisiva anche nel caso in cui dovesse vincere la Juventus, l’Inter rimarrebbe ancora in corsa. Sono convinto che la Lazio ha le motivazioni moltiplicate anche dal fatto che non ha nulla da perdere e quindi sarà un osso duro fino alla conclusione del campionato”.

Credi che la Juventus possa conquistare la Champions League? “Per i programmi a lungo termine impostati dalla società bianconera, questa potrebbe anche essere la stagione giusta. La Juventus ha una panchina talmente lunga che la rende superiore a molte squadre; l’eliminazione diretta però vive anche di fattori secondari che possono poi rivelarsi determinanti”.

Pensi che l’assenza di Handanovic possa condizionare la prestazione dei nerazzurri? “Ritengo le critiche verso Padelli ingiuste anche se ha commesso qualche errorino perchè so bene che, quando si rientra da una lunga attività in questo ruolo, è difficile entrare con l’atteggiamento giusto. E’ entrato in un momento piuttosto delicato e quindi capisco le difficoltà che ha dovuto affrontare, dopo qualche partita disputata vedo già dei miglioramenti. Chiaramente l’assenza di Handanovic è importante per l’Inter perchè lo sloveno è un portiere di altissimo livello, uno dei migliori a livello continentale e quindi spero che possa all’ultimo recuperare anche per lo spettacolo. Padelli comunque potrà sicuramente fare la sua figura nel caso sia chiamato in causa”.

Sei cresciuto nel settore giovanile dell’Inter ed hai anche vissuto una stagione in prima squadra alle spalle di Pagliuca. Che ricordi hai di quell’esperienza? “Ho solamente ricordi bellissimi, devo tutto all’Inter dove sono arrivato all’età di quasi dodici anni. Ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi ha sempre appoggiato, però l’Inter mi ha formato e sarò riconoscente alla società nerazzurra a vita. Ho fatto tutta la trafila delle giovanili e dopo qualche esperienza in prestito, sono tornato in prima squadra per fare il secondo a Pagliuca che in quegli anni non mi ha mai lasciato spazio visto che era anche titolare della nazionale azzurra. E’ stata una bellissima esperienza, un bagaglio che mi porto ancora dietro e che mi ha permesso di arrivare ad alti livelli”.

Ringraziamo naturalmente Luca Mondini per la cortese disponibilità.